Il viaggio di Dante diventa uno spassoso fumetto. Succede grazie a Seymour Chwast, autore della “Divina Commedia” più divertente e spiazzante mai realizzata.
Chi ha detto che un poema illustre come La Divina Commedia non può essere raccontato con un linguaggio ultra-pop come quello del fumetto? D’altronde la lista degli artisti che hanno provato a confrontarsi con il capolavoro di Dante Alighieri è lunga e piena di nomi importanti – tra gli ultimi Go Nagai, autore di una monumentale rivisitazione manga dell’opera.
A mettere nuovamente le mani su questo caposaldo della letteratura occidentale, rielaborando attraverso il disegno la lunga traversata del “sommo poeta” nell’aldilà, è oggi Seymour Chwast, artefice di una delle versioni della Commedia più divertenti e spiazzanti mai realizzate.
Portato in Italia da Quodlibet, il libro (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) racconta – in poco più di 120 pagine – il cammino di Dante dagli abissi al paradiso. Nulla di nuovo dunque, se non fosse che l’aspetto del poeta sembra più quello di un personaggio hard-boiled creato da Dashiell Hammett che non la versione austera consegnataci dalla storia.
Dimenticate dunque la corona di alloro e il nasone aquilino, il protagonista disegnato da Chwast indossa un cappotto alla Sherlock Holmes (con tanto di pipa in bocca), mentre Virgilio lo accompagna fedelmente in completo nero e papillon anni Trenta.
Sul loro percorso i due incontrano peccatori e santi, tra punizioni orribili e indescrivibili piaceri. Il tutto raffigurato attraverso un disegno brut e raffinato allo stesso tempo, in grado di smorzare i toni di un’opera consegnata alla storia eppure ancora capace di dimostrarsi attuale.