Risale a pochi minuti fa la notizia della scomparsa della regista e scrittrice Lorenza Mazzetti, icona cinematografica del secolo scorso e protagonista di un’esistenza straordinaria.
Si è spenta all’età di 92 anni Lorenza Mazzetti, cineasta e artista visiva che, grazie al suo talento e alla sua tenacia, ha contribuito a scrivere una delle pagine più interessanti della cinematografia novecentesca. Adottata da bambina, insieme alla sorella gemella Paola, dalla famiglia Einstein, poi barbaramente uccisa dalle SS davanti ai suoi occhi, Lorenza sperimentò sulla propria pelle i drammi della guerra e, per gettarsi alle spalle gli orrori del conflitto, si trasferì a Londra, dove varcò la soglia della Slade School of Fine Art.
Dopo aver rubato una cinepresa, girò K, la pellicola dedicata a Franz Kafka, e gettò le basi per una vera e propria rivoluzione nel campo della settima arte britannica, dando vita, insieme ai colleghi Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson, al movimento Free Cinema, a favore di un cinema “libero”, precursore delle atmosfere tipiche della Swinging London.
Nel 1956 conquistò il Festival di Cannes grazie al suo secondo film, Together, e, rientrata in Italia, dove si ricongiunse alla sorella Paola, si dedicò alla stesura del romanzo autobiografico Il cielo cade. Un racconto prezioso di un’esistenza affrontata con coraggio, specie durante gli anni cupi del fascismo e del secondo conflitto mondiale. Un’esistenza votata all’arte, non solo cinematografica o letteraria, ma anche pittorica, a riprova della genialità multiforme che accompagnava Lorenza Mazzetti. Il documentario del 2016 Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti (nell’immagine in apertura un fotogramma), firmato da Steve Della Casa e Francesco Frisari e presentato alla 73. Mostra del Cinema nella sezione Venezia classici, ripercorre la vita dell’artista attraverso le sue stesse parole e quelle di amici e colleghi come Bernardo Bertolucci, Malcolm McDowell e David Grieco.