Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ripercorre la storia della sartoria Annamode, artefice di alcuni fra i più costumi più iconici indossati sul set dalle stelle del grande schermo.
Moda e cinema, si sa, sono da sempre le due facce della medesima medaglia. Capaci di influenzarsi reciprocamente, il mondo della settima arte e quello dell’alta sartoria sono i protagonisti della mostra inaugurata pochi giorni fa al Museo Nazionale del Cinema di Torino: un focus dedicato alla storia di una eccellenza del Made in Italy, che dagli anni Cinquanta a oggi tiene alta la reputazione sartoriale nostrana.
La rassegna cinemaddosso. I costumi di Annamode da Cinecittà a Hollywood, ospite della Mole Antonelliana fino al 15 giugno, regala un suggestivo colpo d’occhio sulle creazioni delle sorelle Anna e Teresa Allegri, artefici di alcuni degli abiti di scena entrati negli annali della cinematografia internazionale.
Sono cento i costumi esposti, indossati dagli interpreti di ben quaranta pellicole e offerti allo sguardo nell’ambito di un allestimento “aereo” ideato da Maria Teresa Pizzetti, e interattivo, complici le produzioni video firmate dallo Studio Convertino & Designers e curate da Massimo Mazzanti. Ad animare i 280 metri che compongono la rampa della Mole sono gli abiti sfoggiati in film memorabili ‒ tra cui Guerra e pace di King Vidor, Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica, Marie Antoinette di Sofia Coppola e Anna Karenina di Joe Wright ‒ da star del calibro di Sophia Loren, Ingrid Bergman, Scarlett Johansson e Kristin Scott Thomas.
Completa il mosaico dell’esposizione curata da Elisabetta Bruscolini l’omaggio a un grande regista, nel centenario della sua nascita. Federico Fellini e il costumista Piero Tosi rivivono grazie alla presentazione dell’intera sfilata di abiti dell’episodio Toby Dammit, incluso nel film Tre passi nel delirio.
[Immagine in apertura: Vista della mostra cinemaddosso. I costumi di Annamode da Cinecittà a Hollywood, Museo Nazionale del Cinema di Torino 2020. Photo Michele D’Ottavio]