A partire dai primi anni Sessanta, il fotografo Douglas Kirkland ha documentato le scene di oltre 170 produzioni cinematografiche. Una selezione dei suoi scatti è esposta a Mestre, nell'ambito di un progetto espositivo che coinvolge anche la città di Venezia.
Scattate appena sei mesi prima della scomparsa di Marilyn Monroe, le fotografie che ritraggono l’indimenticabile diva avvolta in lenzuola bianche restano tra le più intense della sua breve esistenza. Dietro l’obiettivo c’era Douglas Kirkland, il cui talento nell’arte dello scatto è strettamente legato con il mondo del cinema e con suoi protagonisti.
Oggi ottantacinquenne, l’artista originario del Canada che mosse i primi passi nella fotografia come assistente del leggendario di Irving Penn, è al centro di una personale appena inaugurata a Mestre, negli spazi del Centro Culturale Candiani. Il progetto espositivo si estende fino alla Casa del Cinema di San Stae, a Venezia, che ospita una sezione interamente focalizzata sull’attività del fotografo nei set cinematografici.
Curata da Marta Cannoni, Livia Corbò e Elisabetta Da Lio, in collaborazione con Photo Op, Douglas Kirkland – Freeze frame, 60 anni di cinema riunisce opere realizzate tra gli anni Sessanta a e il 2010 e ricostruisce le tappe cruciali della carriera del pluripremiato artista. Sebbene il suo nome venga istantaneamente collegato a interpreti di fama internazionale — da Vittorio De Sica ad Audrey Hepburn; Marcello Mastroianni a Sofia Loren; da Meryl Streep a Leonardo Di Caprio —, Kirkland si è anche dedicato ad ambiti “affini”, come la pubblicità.
Oltre 170 i film documentati e raccontati dal suo obiettivo, tra colossal e produzioni indipendenti. Il risultato sono opere fotografiche confluite nelle collezioni permanenti di importanti istituzioni internazionali, ovvero immagini che contribuiscono a svelare fatica, emotività, relazioni e tutta la passione che si nasconde dietro alla lavorazione di una pellicola cinematografica.
[Immagine in apertura: Faye Dunaway e Marcello Mastroianni, sul set di Amanti Treviso, 1968, © Douglas Kirkland/Photo Op]