Il Nouveau Musée National de Monaco alza il sipario sulla produzione di Eugène Frey, artista eclettico e sperimentatore di fine Ottocento, autore della tecnica scenografica dei “décors lumineux”.
Era la Belle Époque quando il pittore, scenografo e performer belga Eugène Frey stupì le platee di alcuni tra i maggiori teatri d’Europa con i suoi “décors lumineux”: sistemi scenografici realizzati con pannelli dipinti, immagini fotografiche, giochi di luce e proiezioni mobili, capaci di trasportare il pubblico all’interno di mondi fino ad allora mai conosciuti.
Al genio visionario dell’inventore di questa tecnica il Nouveau Musée National de Monaco, a Montecarlo, dedica oggi una nuova esposizione, dal titolo Variations ‒ Les Décors lumineux d’Eugène Frey présentés par João Maria Gusmão: un percorso che alza il sipario sui teatri d’ombra, sulle lanterne magiche e sulla fantasmagoria d’inizio Novecento, soffermandosi sulle figure principali che, dal passato al presente, hanno contribuito a rendere il palcoscenico teatrale un luogo magico e fortemente evocativo.
Aperta fino al 20 maggio, e curata da Célia Bernasconi presso la splendida Villa Paloma, sede staccata del museo monegasco, la mostra riunisce per la prima volta trecento opere su carta e oltre cento lastre di vetro realizzate da Eugène Frey. L’obiettivo dell’artista – che lavorò all’Opéra di Montecarlo dal 1904 al 1938 – era quello di riunire nello spazio del teatro forme e colori, arti plastiche, musica e immagini in movimento, al fine di creare assetti scenografici fortemente sperimentali. La cospicua serie di opere in mostra consente un’immersione totale nell’immaginario dell’autore, permettendo al pubblico di assaporare la magia evocata da queste creazioni, anche in riferimento al contesto storico in cui vennero presentate per la prima volta.
Prendendo spunto dalle sperimentazioni di Frey, la rassegna intende inoltre mettere in dialogo passato e presente, chiamando all’appello la sensibilità di registi, coreografi e scenografi del contemporaneo in grado di rievocare e attualizzare le tecniche scenografiche d’inizio secolo scorso. Tra gli altri Loïe Fuller, Emmanuel Cottier, Caran d’Ache e soprattutto João Maria Gusmão, noto per le sue reinterpretazioni in chiave moderna degli storici “décors lumineux”.
A testimoniare la produzione dell’artista portoghese sono nove installazioni, allestite in relazione all’architettura della villa. Le opere, capaci di creare effetti di movimento senza l’impiego di materiale filmico o dell’alta tecnologia, rievocano le ebbrezze e lo stupore fanciullesco di quelle prime sperimentazioni, offrendo il giusto contrappunto iconografico e concettuale alla originaria produzione di Frey.
[Immagine in apertura: Alphonse Visconti. Modello per Les Fêtes d’Hébé, ca.1914. Modello defintiivo guachée, matita di grafite, inchiostro di china, gouache ee carta trasparente su carta velina, filtro gelatinato 28 x 48 x 45 cm. Monte Carlo Société des Bains de Mer in deposito permanente al NMNM, n°D.2010.3.2]