Con una carriera costellata da oltre 700 progetti, Gae Aulenti è particolarmente nota per il Musée d’Orsay, a Parigi, e per alcuni prodotti di design. La retrospettiva promossa dal Vitra Design Museum ne ricostruisce il profilo in modo scrupoloso e completo, facendo luce sul suo talento e sulla sua versatilità.
Quando all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso Gae Aulenti si occupò della riqualificazione di una stazione ferroviaria parigina e dell’allestimento al suo interno del Musée d’Orsay, che conserva le opere più rappresentative dell’Impressionismo francese, il mondo della progettazione assisteva per la prima volta a un processo di riconversione destinato ad affermarsi. Ultimata nel 1986, la “metamorfosi” della Gare d’Orsay avrebbe infatti fatto scuola, dimostrando tutte le potenzialità degli edifici industriali e proiettando verso la fama internazionale lo studio di architettura della progettista italiana.
Particolarmente nota per questo intervento e per una serie di prodotti che hanno conquistato un posto nella storia del design, Aulenti fu autrice di oltre 700 progetti. Un numero considerevole di opere, sul quale la mostra in apertura al Vitra Schaudepot di Weil am Rhein invita a riflettere, stimolando una conoscenza più approfondita e capillare della carriera della progettista scomparsa a Milano nel 2012.
Inaugurata dall’incontro “Gae Aulenti e il mito del design italiano”, alla presenza di Nina Artioli, nipote di Aulenti e direttrice dell’Archivio Gae Aulenti, la mostra promossa dal Vitra Design Museum esplora il poliedrico lavoro dell’architetta e designer. Il percorso espositivo si addentra oltre i successi e gli interventi più noti, in un itinerario che include gli allestimenti, gli interni, le scenografia, i costumi. Un selezionato corpus di progetti, che viene integrato da fotografie, schizzi, disegni, documenti video e interviste.
Visitabile dal 29 febbraio all’11 ottobre 2020, Gae Aulenti: A Creative Universe costituisce dunque l’occasione per apprendere non poche curiosità sulla progettista: si dedicò allo sviluppo del packaging per prodotti di make-up del brand francese Rochas; firmò vasi per la rinomata azienda di vetro di Murano Venini; concepì le soluzioni d’arredo per Palazzo Grassi a partire dallo studio dell’opera di Gioachino Rossini Il viaggio a Reims. Un viaggio, dunque, oltre le icone, che, pur introducendo il visitatore nell’immensa versatilità di Aulenti, intende identificare lo stile omogeneo e il linguaggio formale di Aulenti.
[Immagine in apertura: Gae Aulenti, 1989. Courtesy of Archivio Gae Aulenti, photo: © Hans Visser]