La città di Ferrara omaggia il “suo” Gaetano Previati, a cento anni dalla scomparsa. Attraverso una mostra che ripercorre la carriera del pittore, sottolineando il carattere innovativo della sua ricerca.
Romantico, passatista, ma allo stesso tempo innovatore e artefice di nuove strade espressive. La “duplice” poetica di Gaetano Previati si prepara a essere approfondita in tutta la sua complessità all’interno di un nuovo progetto espositivo, in arrivo nelle sale del Castello Estense di Ferrara, sua città natale.
Aperta da domani 9 febbraio fino al 7 giugno, la mostra – dal titolo Tra Simbolismo e Futurismo. Gaetano Previati – ripercorre l’intera parabola artistica dell’autore, facendone emergere alcuni degli aspetti più innovativi all’interno del contesto tra Ottocento e Novecento. Curata da Chiara Vorrasi, e pensata in omaggio all’artista nel centenario della scomparsa, la rassegna presenta circa cento opere tra dipinti a olio, pastelli, disegni e documenti inediti, selezionati da collezioni pubbliche, private e dal vasto fondo delle raccolte civiche ferraresi.
A inaugurare il percorso di visita è il bozzetto del dipinto Gli ostaggi di Crema, esempio del 1879 che valse a Previati la prima affermazione sulla scena nazionale. Il tragitto prosegue tra paesaggi “romantici”, soggetti maudit, fino ai primi esperimenti con la tecnica divisionista – uno step fondamentale nella ricerca dell’artista.
Riferimenti al mondo della musica e del ritmo, e una consistente ricerca sulla luce e sul colore, arricchiscono la scansione di opere, dimostrando, nel complesso, la forte malleabilità dei linguaggi espressivi e la costante tensione al superamento dei tradizionali confini della pittura “da cavalletto”, in piena linea con lo spirito delle avanguardie d’inizio Novecento.
[Immagine in apertura: Gaetano Previati, Nel prato (Pace), 1889-90. Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Su concessione del MiBACT]