Tutti pazzi per Tutankhamon. A Firenze una mostra celebra il mito del faraone

15 Febbraio 2020

Ricostruzione della visita virtuale alla tomba di Tutankhamon, indossando il visore e impugnando il controller. L’ambiente in 3D, all’interno della tomba del faraone, è stato realizzato da La macchina del tempo di Bologna

È passato quasi un secolo dall’apertura del leggendario sarcofago di Tutankhamon, il faraone dei misteri vissuto nell’Antico Egitto migliaia di anni fa. La magia e il fascino evocati da questa figura storica, simbolo di leggende intramontabili nel nostro immaginario, è attualmente al centro di un’importante mostra dal taglio divulgativo, ospitata fino al 2 giugno negli spazi della Galleria Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, a Firenze.

Curata da Maria Cristina Guidotti e Pasquale Barile, la rassegna – dal titolo Tutankhamon: viaggio verso l’eternità – si presenta come un salto nella storia, pensato con lo scopo di avvicinare il grande pubblico ai fasti e allo splendore dell’antica civiltà egizia. Al centro del progetto – giunto nel capoluogo toscano dopo le varie tappe in giro per il mondo –, la tomba del mitico faraone, esplorata sin nei minimi particolari attraverso un percorso immersivo, anche grazie all’uso dell’alta tecnologia.

TRA REPERTI ANTICHI E REALTÀ VIRTUALE

Suddiviso in tre sezioni, l’itinerario espositivo prende il via con una selezione di riproduzioni di oggetti presenti nell’antica tomba del sovrano. Grazie alla collaborazione del Ministero delle Antichità del Cairo – partner dell’iniziativa –, i reperti vengono qui presentati al pubblico attraverso fedeli rifacimenti, svelando dettagli sull’abbigliamento del faraone al momento della sepoltura e sull’ambiente del sito archeologico. Tra gli oggetti in mostra la statua di Anubis, il trono d’oro e la maschera aurea posta sul volto della mummia.

La seconda parte del percorso presenta invece una mirata collezione di elementi d’epoca, provenienti direttamente dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Le opere, molte delle quali inedite – come nel caso del sarcofago ligneo dipinto di Padihorpakhered, eccezionalmente restaurato per l’occasione – sono infine seguite da una sezione interattiva.

Protagonista dell’ultimo “capitolo” della mostra è infatti la realtà virtuale. Attraverso l’utilizzo di un visore e di speciali controller, i visitatori avranno la possibilità di sperimentare in prima persona la scoperta del sarcofago di Tutankhamon, addentrandosi nell’ambiente tombale ricostruito in 3D. Toccando gli oggetti, osservando i geroglifici sulle pareti e ascoltando le voci dell’archeologo Howard Carter riprodotte in sottofondo, il pubblico avrà l’impressione di tornare indietro a quello storico 4 novembre 1922, quando il feretro del sovrano venne per la prima volta scoperto nella Valle dei Re, dando inizio al mito senza tempo del re egiziano.

[Immagine in apertura: Ricostruzione della visita virtuale alla tomba di Tutankhamon, indossando il visore e impugnando il controller. L’ambiente in 3D, all’interno della tomba del faraone, è stato realizzato da La macchina del tempo di Bologna]