Nel 1968 i Beatles lanciarono la Apple Records, la loro più ambiziosa iniziativa imprenditoriale. Meno noti, ma forse ancor più interessanti, sono i retroscena della nascita dell’etichetta discografica Zapple. Un'avventura sperimentale, raccontata in un nuovo libro.
Toglietevi dalla mente l’immagine da bravi ragazzi con caschetto e completino scuro: i Beatles seppero essere anche altro… o almeno ci provarono! A dimostrarlo è una storia forse non a tutti conosciuta, ma che riassume bene il conflitto vissuto dai Fab Four tra essere e apparire, tra compiacere l’opinione pubblica e scrollarsi di dosso quell’appiccicoso immaginario di gruppo “strappacuori”.
Stiamo parlando della creazione dell’etichetta discografica Zapple: un percorso sperimentale ardito, nato da un’idea di Paul McCartney come alternativa alla ben più nota Apple Records – la casa discografica fondata dalla band. L’obiettivo del progetto? Dare sfogo alle pulsioni più “dark” del gruppo, spingendo, parallelamente al percorso riconosciuto dei Beatles, una serie di artisti, musicisti e sperimentatori della parola sostanzialmente agli antipodi del pop melenso degli “scarafaggi”. Un’avventura musicale e umana fulminea e per certi versi paradossale, ripercorsa da in nuovo volume pubblicato da Jaca Book.
Nata il primo maggio del 1969, la Zapple Records viene raccontata nel volume da Barry Miles, nume tutelare della critica musicale britannica, coinvolto in quella bizzarra iniziativa in prima persona.
Posto in forma di diario, il libro – dal titolo The Zapple Diaries – ripercorre gli ideali utopici, il romanticismo e l’impulso iconoclasta dell’etichetta che, nei pochi mesi di attività, accolse le produzioni di figure tra le più in voga nel panorama musicale e letterario di fine anni Sessanta: Bukowski, Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti, Yoko Ono e gli stessi Beatles – impegnati per la prima volta in una ricerca sperimentale tra registrazioni di rumori, feedback chitarristici e strepiti. Un “dark side” da scoprire, insomma, per conoscere un aspetto poco noto dei “quattro di Liverpool”.
[Immagine in apertura: Apple headquarters saville row. Neil Aspinall, Denis O’Dell, Brian Lewis, Ronald Kass, Derek Taylor, John Lennon and Paul McCartney, 1968, foto pubblicata nel libro The Zapple Diaries edito da Jaca Book. Credits: Jane Bown/Observer/Topfoto]