La galleria Hauser & Wirth dedica una retrospettiva digitale a Louise Bourgeois. Fino al 25 aprile, sul sito saranno disponibili disegni e acquerelli realizzati dall'artista tra il 1947 e il 2007.
Proprio ieri vi avevamo parlato di Vortic, la nuova piattaforma digitale che permette di ricreare spazi virtuali all’interno dei quali esporre opere d’arte. Con le restrizioni legate all’emergenza sanitaria, infatti, sempre più luoghi di cultura e gallerie decidono di continuare la loro attività in maniera alternativa, scegliendo la rete come possibile risorsa per compensare l’assenza di contatto fisico con il pubblico.
Nasce da questa premessa anche la mostra online appena inaugurata sul sito web della galleria svizzera Hauser & Wirth, tra le più riconosciute al mondo. Si tratta di Louise Bourgeois. Drawings 1947 – 2007: fino al 25 aprile sarà disponibile online una collezione di disegni, stampe e acquerelli prodotti dall’artista durante i suoi settant’anni di carriera.
Esposte al pubblico in versione digitale e tutte in altissima definizione, le opere introducono nel mondo onirico e tormentato dell’artista, che appare in tutta la sua poetica drammaticità. Ognuno dei disegni si presenta infatti come un frammento dell’universo interiore dell’autrice, sintetizzando in pochi segni paure infantili, memorie e fobie raccontate all’osservatore con franchezza e generosità.
A caratterizzare le opere è un insieme di simboli e metafore ricorrenti nella pratica della Bourgeois. Ci sono le forbici – oggetto di riparazione e dunque di espiazione e riscatto –, i riferimenti al corpo della donna, le spirali e i pattern geometrici. Che si tratti di forme astratte o figurative, ognuna delle immagini rappresenta un “portale” all’interno del quale il pubblico è chiamato a entrare, per esplorare, tassello dopo tassello, l’animo e la sensibilità della grande artista.
[Immagine in apertura: Louise Bourgeois in her home on West 20th Street, New York, 2000. Photo: © Jean-François Jaussaud; © The Easton Foundation / Licensed by VAGA at Artists Rights Society (ARS), New York]