Ammirare Venezia attraverso gli specchi di Arnaud Lapierre

31 Marzo 2020

Venezia, Azimut. Photo Arnaud Lapierre ©

In queste settimane di quarantena e di (forzata ma indispensabile) permanenza in casa, sognare di essere altrove sembra acquisire i contorni inediti di un’utopia. Come spesso accade, l’arte si rivela però in grado di tenderci una mano, offrendo la sensazione di un distacco, seppur temporaneo, da una condizione data, spesso limitante.

Prova a ricondurre lo sguardo e la mente in uno dei luoghi tra i più desiderati e amati al mondo Azimut, l’installazione sviluppata dallo studio di design guidato da Arnaud Lapierre che ha debuttato a fine febbraio a Venezia. Attualmente sospesa, a causa dell’emergenza sanitaria e in attesa di essere riprogrammata non appena possibile, l’opera è un poetico invito all’osservazione e alla contemplazione dei monumenti della città lagunare.

UNO SGUARDO FRAMMENTATO SU VENEZIA

Posizionati lungo Riva degli Schiavoni, a ridosso del prospetto laterale di Palazzo Ducale, i sedici elementi che compongono l’installazione sono dischi in acciaio inossidabile provvisti di una superficie specchiante e ingrandente. Dotati di un motore, che consente loro di attivare un movimento sincronizzato, tali dischi riflettono e restituiscono immagini frammentate delle architetture veneziane, contestualizzandole nel paesaggio urbano o associandole a porzioni di cielo.

In particolare, il movimento di ciascuno dei dischi genera una successione di impressioni, anche discordanti tra loro: da una sensazione di perdita di equilibrio si passa a rapide ricomposizioni del paesaggio; un’osservazione “effetto patchwork” di edifici fortemente identificativi della città di Venezia può essere seguita da focus e ingrandimenti su specifici dettagli architettonici, ai quali in altre condizioni sarebbe probabilmente destinata una minore attenzione. In attesa di poterla ammirare dal vivo, Azimut è documentata dagli scatti di questa gallery fotografica.

[Immagine in apertura: Azimut, Photo Arnaud Lapierre ©]