Avrà la forma e le dimensioni di un vero e proprio museo. A ospitarlo, tuttavia, non sarà il cuore di una città, bensì il deserto Black Rock del Nevada. Stiamo parlando del “Museum of no Spectators”, una delle novità del prossimo “Burning Man”.
Il Burning Man, uno dei festival più acclamati al mondo, si prepara ad “accendere” il deserto del Nevada. Salvo complicazioni legate all’emergenza sanitaria in corso, lo spettacolare evento ideato da Larry Harvey e Jerry Goodell si terrà infatti anche la prossima estate, dal 30 agosto al 7 settembre, nel mezzo del Black Rock Desert [nella giornata dell’11 aprile gli organizzatori hanno annunciato la cancellazione dell’evento, che andrà in scena in modalità virtuale, N.d.R.]. È qui che – come ogni anno, dal 1986 – verranno presentate le mastodontiche strutture create dai partecipanti: una rassegna di artifici architettonici e sculture colorate che prenderanno fuoco davanti agli occhi estasiati del pubblico.
Nonostante la vendita dei biglietti non sia ancora cominciata (proprio per far fronte a eventuali ritardi nella programmazione), i primi dettagli stanno già iniziando a circolare. Su tutti, la creazione del primo “museo senza spettatori” nella storia della rassegna. Si tratta del Museum of No Spectators, un progetto collaborativo realizzato grazie all’unione di forze tra gli artisti John Marx, Absinthia Vermut e Jerry James – quest’ultimo tra gli organizzatori storici dell’evento.
Realizzato su una vasta porzione del deserto, e con una superficie di quasi 160 metri quadrati, il museo sarà una sorta di esperimento artistico e sociale, in pieno stile Burning Man. La struttura avrà infatti le sembianze di una vera e propria istituzione artistica in mezzo al nulla. Artisti e partecipanti saranno chiamati ad attraversarla, ma soprattutto a contribuire in prima persona, esprimendo la loro creatività sulle pareti dell’edificio – messe completamente a disposizione del pubblico. Per questo le otto gallerie dello spazio cambieranno forma e colore per tutta la durata dell’evento, confermando il carattere inclusivo e partecipativo da sempre alla base degli ideali della manifestazione.
[Immagine in apertura: credit Architect and Co-Lead Artist John Marx]