Non chiamatela (solo) fotografia! L’arte di Peter Beard in un nuovo libro

28 Aprile 2020

Peter Beard, courtesy Taschen

Sono passate poche settimane dalla scomparsa di Peter Beard, il fotografo naturalista che con i suoi scatti ha raccontato il continente africano. Morto poche settimane fa all’età di 82 anni, l’artista viene oggi omaggiato con una nuova maestosa pubblicazione della Taschen. Stiamo parlando di Peter Beard – volume originariamente stampato nel 2006 dalla casa editrice tedesca, e oggi riportato sugli scaffali in grande formato.

TRA SCRITTURA E FOTOGRAFIA

Ricco di quasi ottocento pagine, il libro (nell’immagine in apertura, courtesy Taschen) ripercorre le grandi serie di lavoro realizzate in vita dall’autore americano, noto per i suoi “mash-up” grafici tra scrittura, fotografia documentaristica e collage.

Sfogliando le singole immagini, emergono i due punti chiave dell’intera ricerca dell’artista: l’anima investigativa – soprattutto in difesa delle specie animali e delle popolazioni autoctone dell’Africa (memorabile è la serie The End of the Game del 1965, sull’estinzione di migliaia di elefanti, rinoceronti e ippopotami in Kenya e in Uganda) – e l’attitudine sperimentale, testimoniata dallo spirito eclettico di ognuna delle opere qui raccolte. In esse fotografia tradizionale, ritrattistica, collage e scrittura privata convergono con estrema vitalità, offrendo agli occhi del lettore una sintesi grafica vivida e decisamente emozionante.