Lanciata nel 2018, la missione ESA/JAXA BepiColombo ha completato il suo primo sorvolo il 10 aprile, avvicinandosi a meno di 12.700 km dalla superficie della Terra. Prima di continuare il suo viaggio verso Mercurio, la navicella spaziale ha scattato alcune fotografie mozzafiato: uno serie di immagini che rivelano tutta la fragilità del nostro pianeta.
Hanno il sapore di un ultimo saluto alla Terra le immagini scattate nell’ambito della missione spaziale BepiColombo, che trae il nome dal matematico e astronomo Giuseppe Colombo. Nata grazie alla collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e quella giapponese (JAXA), l’operazione ha come obiettivo l’esplorazione di Mercurio, ai fini di conoscere nuove informazioni sull’origine del nostro sistema solare.
Lanciata nel 2018 dallo Space Center di Kourou, nella Guyana Francese, la sonda effettuerà un viaggio interstellare di oltre sette anni, “saltando” dalla Terra a Venere, per poi concludere il suo tragitto sul pianeta più vicino al Sole nel 2026. In ognuna delle fasi di volo verrà sfruttata la spinta gravitazionale dei singoli pianeti, oltre che la propulsione solare elettrica, per un totale di nove “passaggi”. A coordinare il tutto è un team di esperti della stazione di Darmstadt, in Germania (dove il personale, seppur ridotto a causa dell’epidemia, continua a manovrare l’operazione).
Lo scorso 10 aprile, alle 6:25 del mattino, la navicella spaziale ha sorvolato il nostro pianeta, avvicinandosi a meno di 12.700 chilometri di distanza. Una posizione ottimale per realizzare una serie di scatti – visibili sul sito dell’ESA. Le immagini, in bianco e nero, mostrano il nostro pianeta ritratto nell’oscurità: la bellezza e la fragilità che ne traspaiono assumono ancora più significato considerando le difficoltà del presente.
“Siamo scienziati che fanno volare veicoli spaziali per esplorare il Sistema solare e osservare l’universo in cerca delle nostre origini cosmiche, ma prima di ciò siamo umani, ci preoccupiamo l’uno dell’altro e siamo insieme alle prese con un’emergenza planetaria”, ha dichiarato Günther Hasinger, Director of Science dell’ESA, come riportato dal sito web dell’Agenzia. “Quando guardo queste immagini, mi ricordo della forza e della resilienza dell’uomo, delle difficoltà che possiamo superare quando ci uniamo, e mi auguro che esse portino a voi lo stesso senso di speranza per il nostro futuro”. Un messaggio forte, dunque, che travalica i confini della scienza dandoci nuovi stimoli per superare le criticità di oggi.