Programmato per interagire con i visitatori della mostra “Robot – The Human Project” del MUDEC di Milano, il robot Sanbot Elf lascia temporaneamente le sale del museo, al moemento chiuso, per una nuova missione: insieme ad altri 5 “colleghi”, aiuterà i medici dell’ospedale di Circolo e Fondazione Macchi della ASST Sette Laghi di Varese.
Il suo posto doveva essere tra le sale del MUDEC – Museo delle Culture di Milano, ma le circostanze legate all’emergenza sanitaria lo hanno chiamato altrove, in soccorso ai medici e agli infermieri in lotta contro il Coronavirus.
Stiamo parlando di Sanbot Elf, il piccolo robot programmato per riconoscere le emozioni e interagire con i visitatori di Robot – The Human Project, la mostra del MUDEC ispirata alle relazioni tra sfera umana e mondo dell’intelligenza artificiale.
In calendario lo scorso 4 marzo, l’apertura del progetto espositivo è stata posticipata a causa del blocco delle attività pubbliche. Ecco allora l’idea di riprogrammare il piccolo “uomo artificiale”, trasportandolo dalle sale del museo (chiuso) a quelle dei reparti dell’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi della ASST Sette Laghi di Varese.
Riprogrammato per la sua nuova “missione”, il piccolo Sanbot Elf – poco più alto di un bambino di sette anni – ha raggiunto altri cinque suoi “colleghi” progettati dall’azienda Orobot Srl.
Capaci di registrare dati e informazioni e far interagire gli esseri umani a distanza, i robot sono da oggi impiegati nelle attività di supporto al personale sanitario della struttura lombarda. Posizionate nelle camere dei pazienti affetti da COVID-19, queste macchine intelligenti permetteranno il monitoraggio a distanza dei malati, attraverso speciali telecamere e microfoni in grado di mettere in collegamento personale medico e malati. Un’iniziativa che vedrà Sanbot impegnato fino alla fine dell’emergenza, prima di rientrare tra le sale del museo e continuare la sua missione da “eroe”.
[Immagine in apertura: un dettaglio di Sanbot Elf, 2016, Omitech srl]