Michele Smargiassi affronta, per la prima volta, il rapporto tra la fotografia e la comicità. Succede in “Sorridere”, il nuovo libro edito da Contrasto. Una sequenza di immagini grottesche e divertenti, per rispondere con leggerezza alle difficoltà del presente.
Sorridere, soprattutto in queste giornate di incertezza e preoccupazione, sembra l’unica arma possibile per guardare al futuro senza paura. Ci pensa allora Michele Smargiassi, autore di un nuovo singolare volume interamente dedicato al rapporto tra fotografia e divertimento.
Incluso nella collana Logos della casa editrice Contrasto, il libro – dal titolo Sorridere. La fotografia comica e quella ridicola – indaga la storia dell’ottava arte attraverso il fenomeno del comico, analizzato sia dal punto di vista dei soggetti ritratti – immortalati in fragorose risate o situazioni bizzarre – sia da quello degli osservatori – esplorando le emozioni che queste immagini evocano nei destinatari della foto.
Il risultato è un percorso divertente, ma non per questo poco approfondito: le tematiche vengono snocciolate con piglio accurato e tuttavia accessibile, arricchite, infine, da un corredo di immagini esplicative: dai primi esperimenti fotografici al selfie degli attori hollywoodiani della cerimonia degli Oscar 2014, passando per le “candid camera” escogitate da Robert Doisneau fino agli scatti grotteschi di Martin Parr. E poi ancora Elliott Erwitt, Vivian Maier e molti altri autori del Novecento che hanno saputo rispondere alla vita – e alle sue tragicità – con la leggerezza di un sorriso.
[Immagine in apertura: La torre pendente, Pisa, 1980 © Martin Parr / Magnum Photos / Contrasto]