Chiusi in una scatola per oltre sessant'anni, e scoperti per caso solo di recente, gli scatti fotografici di J.M. Coetzee tornano alla luce in questo nuovo libro. Un percorso visivo che racconta l'adolescenza dello scrittore e la sua passione per la fotografia.
J.M. Coetzee è riconosciuto come uno dei più importanti scrittori del nostro tempo. Pochi però sanno della sua intenzione iniziale di diventare fotografo. Il nuovo libro edito da Contrasto “rispolvera” questa passione primordiale, raccogliendo i primi esperimenti con la macchina fotografica del premio Nobel per la letteratura.
Ultimo volume della collana In Parole (la stessa nella quale rientra lo splendido Leggermente fuori fuoco di Robert Capa), il volume – dal titolo Prima di scrivere. Fotografie di un ragazzo – è un memoir per immagini che documenta il primo incontro tra l’allora giovanissimo Coetzee e l’arte della fotografia.
Disposte in sequenza, e accompagnate dalle didascalie dello stesso scrittore, le foto – risalenti agli anni Cinquanta e rinvenute soltanto di recente – appaiono come timidi tentativi di esplorazione del mondo: spinto dalla volontà di documentare la realtà, l’autore immortala con la sua fotocamera Wega amici e insegnanti a scuola, eventi sportivi, scorci urbani e lavoratori.
Il risultato è un ventaglio di frammenti di vita domestica e privata, che tuttavia anticipano in maniera sorprendente alcuni dei temi sui quali qualche anno più tardi Coetzee sarebbe tornato come scrittore: su tutti, quello della segregazione razziale nella sua Città del Capo. Ad arricchire e a contestualizzare gli scatti, una calibrata introduzione di Hermann Wittenberg, curatore del volume.
[Immagine in apertura: © 2020 J.M. Coetzee e Cossee Publishers]