Lontana dall’essere un brutto ricordo, la pandemia impone precise regole di distanziamento sociale, anche ora che l’Italia ha avviato, tra speranza e timore, la tanto attesa Fase 2. A fornire ancora una volta soluzioni utili per affrontare questo delicato momento è il design, che scende in campo unendo inventiva e utilità.
Nè è un esempio il progetto messo a punto dallo studio milanese SBGA Blengini Ghirardelli, in risposta all’appello lanciato dal sindaco Giuseppe Sala ai creativi della metropoli lombarda prima dell’allentamento del lockdown. C’entro, nato da un’idea di Massimo Bertani e sviluppato dallo studio meneghino, è uno strumento che, nel rispetto delle norme in vigore, consente alle persone di interagire nuovamente con il mondo esterno in piena sicurezza.
C’entro è composto da una serie di pali colorati in fiberglass particolarmente flessibili che, inserendosi l’uno nell’altro, una volta disposti a terra formano un cerchio imperfetto, allargandosi fino a contenere due persone garantendo fra loro, grazie a un distanziatore, 1,5 metri di spazio libero. Facile da smontare e da trasportare, C’entro può essere usato all’aperto ma anche in luoghi chiusi che consentano al pubblico di sedersi a terra e delimitare il proprio spazio.
Come chiarito da Agostino Ghirardelli, socio fondatore dello studio: “Ci piace definire C’entro come uno strumento di socializzazione piuttosto che di distanziamento. Questo dispositivo nasce dalla ricerca di nuove modalità di stare insieme, per rendere un po’ più facile e giocoso vivere la separazione fisica, e non bloccare quella relazionale”.
[Immagine in apertura: C’entro, courtesy SBGA | Blengini Ghirardelli]