Le mesticherie parigine negli scatti di Gérard Ifert

2 Maggio 2020


Il fascino di una città come Parigi sta tanto nelle sue opere architettoniche monumentali, quanto nei suoi scorci e negli angoli meno esplorati – frammenti di una “giungla” urbana capace di regalare bellezza e poesia in maniera spesso inattesa. Lo sapeva bene Gérard Ifert, fotografo svizzero classe 1929, trasferitosi nella capitale francese poco più che ventenne.

Deciso a catturare l’essenza della Ville Lumière con la sua Rolleiflex, l’artista setacciò la città in lungo e in largo. Una parte interessante e forse poco nota della sua attività fotografica viene oggi raccolta in Paris Colours, il nuovo volume portato in libreria da Éditions B42 (nell’immagine in apertura courtesy Gérard Ifert).

CROMATISMO E GEOMETRIE

Composto di appena cento pagine, il libro presenta una ricca e affascinante raccolta di fotografie realizzate tra il 1953 e il 1954. Ad accomunare ognuna delle immagini, un soggetto decisamente inconsueto: le porte d’ingresso delle botteghe di colori e vernici. Dipinte con fantasie geometriche e cromatismi, le saracinesche e le inferriate di questi locali rivelano tutta la vitalità della cultura popolare parigina. Una sequenza visiva accattivante, per respirare (almeno con la fantasia) l’atmosfera delle rue e dei boulevard di questa magica città.