Orwell è passato alla storia grazie a “1984” e alla invenzione profetica del Big Brother. La sua vita affascinante è oggi racchiusa in un nuovo fumetto: un riassunto per immagini che ripercorre e celebra l'esistenza di uno dei più grandi autori del Novecento.
Dopo averne rimandato l’uscita a causa dell’emergenza sanitaria, la casa editrice L’Ippocampo può finalmente sfoderare una delle uscite più attese della stagione. Stiamo parlando di Orwell, una raffinatissima biografia a fumetti dell’autore britannico, scritta e disegnata da Pierre Christin e Sébastien Verdier – maestri della letteratura a balloon francese.
Ispirato al celebre saggio di Christopher Hitchens intitolato Why Orwell Matters, il libro (nell’immagine in apertura, courtesy l’editore) sintetizza in maniera esemplare le tappe essenziali dell’esperienza professionale e del percorso umano dello scrittore: dalla nascita in India nel 1903 alla borsa di studio a Eton, dagli incontri con figure importanti come la giovane Jacintha fino ai primi (traballanti) passi nel mondo dell’editoria – con una serie di manoscritti puntualmente respinti dalle case editrici del tempo. E poi ancora la vita da vagabondo squattrinato tra Londra e Parigi, i combattimenti in Spagna durante la Guerra Civile e finalmente la consacrazione con romanzi ritenuti immancabili in ogni libreria che si rispetti: su tutti 1984 e La fattoria degli animali.
Scandite in ordine cronologico, le tappe biografiche sono espresse con ordine e minuzia dai disegni eleganti di Verdier, tutti in bianco e nero, e solo occasionalmente interrotti da puntuali giochi di colore – episodi a pastello o acquerello che ravvivano oggetti e momenti simbolici della storia. A impreziosire il tutto, una serie di interventi di disegnatori amici come André Juillard, Olivier Balez, Manu Larcenet ed Enki Bilal, chiamati a offrire il loro contributo spezzando il respiro e lo stile della narrazione e dando vita a un eccellente mosaico di voci multiple.