La poetica urbana del fotografo Gabriele Basilico e l'opera incisoria di Giovan Battista Piranesi si incontrano fra le strade di Venezia, grazie al nuovo progetto pubblico della Fondazione Cini. Un evento diffuso che anticipa la mostra in arrivo in Laguna.
Mentre musei e luoghi di cultura attendono con impazienza lo sblocco delle disposizioni ministeriali, e dunque la conseguente riapertura dei progetti espositivi, la Fondazione Cini di Venezia “scende in strada”, cercando un punto di incontro con gli appassionati d’arte proprio tra i vicoli della città lagunare. Succede con Palazzo Cini per le calli di Venezia, il progetto speciale ideato da Luca Massimo Barbero, pronto al debutto domani – 12 maggio.
A partire da questa data, le mura del capoluogo veneto ospiteranno infatti una serie di affissioni pubbliche, frutto del dialogo tra l’opera incisoria di Giovan Battista Piranesi e la fotografia contemporanea di Gabriele Basilico. Al centro delle immagini esposte, una serie di maestose visioni della Capitale, vista e reinterpretata ora attraverso le stampe settecentesche del primo, ora attraverso il linguaggio documentaristico del secondo. Una panoramica di luoghi storici e scorci romani d’impeccabile bellezza, offerta agli occhi dei passanti per un intero mese.
“In un momento storico in cui i luoghi dell’arte sono fisicamente ancora inaccessibili”, afferma il curatore Luca Massimo Barbero, “le incisioni di Piranesi e le foto di un maestro contemporaneo come Basilico si danno allo sguardo di chi cammina e si ferma per un attimo. L’arte, anche in questo caso, è un viaggiare senza spostarsi, e travalica le barriere dei musei per incontrare e ispirare le persone anche in questo momento. E i muri labirintici della città diventano un atlante per questo possibile viaggio”.
Ispirato alle celebrazioni per i trecento anni dalla nascita di Piranesi, il progetto sarà presto ripetuto ed esteso nella mostra Piranesi Roma Basilico, prossima all’apertura a Palazzo Cini a San Vio. Realizzata in collaborazione con l’Archivio Gabriele Basilico, la rassegna mostrerà venticinque stampe originali dell’incisore e architetto veneziano, e ventisei vedute di Roma – molte delle quali mai esposte prima – del fotografo milanese. Un vis-à-vis che trascende dunque i limiti del tempo e delle tecniche utilizzate, per diventare scambio prolifico tra due grandi nomi della nostra cultura.
[Immagine in apertura: courtesy Fondazione Giorgio Cini]