Considerato come il primo teatro elisabettiano, il Red Lion sarebbe finalmente riemerso dal sottosuolo londinese. La scoperta, avvenuta a gennaio 2019 e confermata da recenti verifiche e indagini, sana una lacuna nella storia del teatro inglese. A 5 secoli di distanza dalla fondazione di questa struttura...
“Questo è uno dei siti più straordinari in cui ho lavorato. Dopo quasi cinquecento anni, i resti del teatro del Red Lion, che ha segnato l’alba del teatro elisabettiano, potrebbero essere stati finalmente trovati“. Sono parole dalle quali emergono emozione e soddisfazione quelle pronunciate da Stephen White dell’UCL Archeology South-East a commento delle indagini condotte sui reperti emersi dagli scavi nell’East End londinese.
Ampiamente considerato come il primo teatro costruito nel periodo elisabettiano, intorno al 1567, il Red Lion sarebbe riaffiorato dal sottosuolo nel quartiere di Whitechapel lo scorso anno. A gennaio 2019, un’insolita struttura rettangolare in legno – oggi considerata un palcoscenico di 12 metri – iniziò a comparire: a sollecitare l’interesse degli archeologici sono state le sue dimensioni complessive, la collocazione geografica e la presenza di strutture lignee, al momento ritenute le “impalcature” dei posti a sedere.
Gli esiti della campagna intrapresa successivamente non lascerebbero dubbi: White ha infatti affermato che siamo di fronte alla “forza delle prove combinate: i resti archeologici di edifici, nella giusta posizione, del periodo giusto, sembrano corrispondere alle caratteristiche del teatro”.
Fondato da John Brayne, che poco più tardi con il cognato e membro della compagnia teatrale The Lord Chamberlain’s Men avrebbe costruito il teatro di Shoreditch, il Red Lion è passato alla storia come la “prima casa” per gli spettacoli delle compagnie stabili in epoca elisabettiana. Sarebbe anche il luogo in cui avrebbero debuttato i drammi scritti dal giovane Shakespeare. Tuttavia, con il passare del tempo, le sue tracce fisiche si erano perse, forse anche in conseguenza della sua breve vita. Le uniche informazioni disponibili fanno riferimento a due cause legali, risalenti al 1567 e al 1569, tra il proprietario e i falegnami responsabili della realizzazione delle partizioni lignee.
Anche la sua ubicazione è stata a lungo dibattuta, sebbene alcune ipotesi convergessero già sul quartiere di Whitechapel o nelle sue vicinanze. Nel sito, inoltre, sono stati recuperati vari oggetti in vetro e ceramica, tra cui tazze, bottiglie e boccali: indicano la presenza di una locanda, la cui attività sarebbe proseguita anche in seguito alla dismissione del teatro, almeno fino al XVIII secolo. Secondo Emily Gee, Historic England’s Regional Director for London and the South East, questa scoperta e quelle che l’hanno preceduta nel medesimo ambito, “hanno migliorato enormemente la nostra comprensione degli inizi del teatro inglese. Continueremo a lavorare per interpretare questi resti archeologici e mostrarli“, ha inoltre annunciato.
[Immagine in apertura: Credit UCL Archaeology South-East]