Simbolo di rinascita, purezza e compassione, il fiore di loto diventa protagonista del nuovo progetto del Rubin Museum of Art di New York. Succede con la challenge “The Lotus Effect”: un invito a creare tanti origami di carta, in omaggio a coloro che ci hanno aiutato a superare la pandemia.
Il fiore di loto è uno dei simboli per eccellenza delle tradizioni induista e buddista. Esso viene spesso rappresentato in corrispondenza dei centri energetici del corpo umano, detti chakra, fra le mani di una divinità in segno di purezza, o nei pressi di un luogo di culto come simbolo di sapienza, trasformazione e conoscenza.
A sottolineare l’importanza e il valore mistico di questo fiore è oggi il Rubin Museum of Art, il centro artistico newyorkese dedicato alla tradizione culturale dei popoli dell’Himalaya, del subcontinente indiano e dell’Asia orientale.
Noto per la sua straordinaria collezione permanente incentrata sull’arte tibetana, il museo ha infatti recentemente lanciato una challenge sui propri canali social, dal titolo The Lotus Effect. Ogni partecipante è invitato a realizzare una serie di origami di fiori di loto. Come? Basta seguire le istruzioni offerte dall’artista Uttam Grandhi nel video gratuitamente visibile sul sito web dell’istituzione.
L’obiettivo è dedicare gli origami a tutti coloro che, durante la pandemia, ci sono stati vicini, aiutandoci a superare le difficoltà del momento. Le foto dei vari fiori di carta creati potranno essere condivise sui social network attraverso l’hashtag #TheLotusEffect; ma, soprattutto, i singoli origami dovranno essere inviati tramite posta o recapitati manualmente al museo. La volontà dell’intera iniziativa è infatti quella di presentare, alla riapertura del museo, tutti gli origami raccolti, mettendo in scena un grande tributo collettivo verso chi ha alleviato – nel pubblico e nel privato – gli effetti devastanti della crisi. Un modo per ricalibrare le nostre energie positive e ripartire con riconoscenza e consapevolezza.
[Immagine in apertura: la grafica che accompagna il progetto The Lotus Effect, courtesy of the Rubin Museum of Art]