Non solo musica: l'arte di Nick Cave travalica i confini del rock, toccando quelli del video, della fotografia, della scrittura e del disegno. Una creatività a tutto tondo, raccontata oggi all'interno di “Stranger Than Kindness: The Nick Cave Exhibition”, il nuovo progetto espositivo al Black Diamond di Copenhagen.
L’ultima volta in cui vi avevamo parlato di Nick Cave è stata durante la pandemia: in quell’occasione, il musicista australiano – voce di riferimento del rock e del cantautorato internazionale – aveva ribadito il diritto (e il dovere) al silenzio in un momento così delicato. In mesi in cui le dirette streaming e i concerti digitali di molti suoi colleghi “invadevano” il web, l’artista si era infatti posto controcorrente, invitando ognuno a usare il periodo di crisi nella ricerca personale, sottraendosi senza mezzi termini al frastuono della rete.
Oggi che l’emergenza sanitaria ha passato la sua fase più acuta e che i musei europei hanno in gran parte ripreso la loro attività, il leader dei Bad Seeds torna sotto i riflettori facendo ciò che meglio gli riesce: produrre bellezza. È così che, dopo la posticipazione dell’evento a causa dalla pandemia, il Black Diamond di Copenhagen ha finalmente aperto i battenti di Stranger Than Kindness: The Nick Cave Exhibition, una mostra immersiva interamente dedicata alla produzione visuale e sonora dell’artista.
Aperta fino al 13 febbraio 2021, e distribuita all’interno delle otto sale dell’istituzione danese, la rassegna conta più di trecento oggetti provenienti dalla collezione privata di Cave e dagli archivi della Royal Danish Library. Disposte fino ad abbracciare mezzo secolo di produzione dell’artista, le opere comprendono installazioni spaziali, fotografie, dipinti, lettere autografe, manoscritti e video prodotti dall’autore, noto non solo per le sue canzoni – composizioni in cui tensione sacra, misticismo e verve rock si mescolano in un sound graffiante e personalissimo – ma anche per i suoi esperimenti verso il territorio del cinema, della pittura e della letteratura romanzata.
E proprio la complessità dell’intera ricerca di Cave emerge percorrendo il tragitto espositivo. La forte abilità narrativa e le ambientazioni sonore di sottofondo, composte per l’occasione insieme a Warren Ellis, conducono lo spettatore in una scenografia – fisica ed emozionale – capace di rivelare molto dell’anima poetica e sentimentale dell’autore. Un inno alla vita, all’innocenza, alla morte e all’amore (perduto o ritrovato).
[Immagine in apertura: Stranger Than Kindness The Nick Cave Exhibition at The Black Diamond – Royal Danish Library. Photo Anders Sune Berg]