Per la prima volta, una mostra esamina in profondità la produzione delle artiste legate all'esperienza surrealista, riunendo circa 250 opere di 34 autrici internazionali. Accade in Danimarca, al Louisiana Museum of Modern Art, con l'attesa rassegna "Fantastic Women. Surreal Worlds from Meret Oppenheim to Frida Kahlo".
Una mostra intensa e corale, alimentata dalle prospettive, dalle visioni e dagli approcci di ben trentaquattro artiste, unificate dall’appartenenza, a vario titolo e con modalità peculiari, alla corrente surrealista: posticipata a causa dell’emergenza sanitaria, apre finalmente, nella prestigiosa sede del Louisiana Museum of Modern Art, Fantastic Women. Surreal Worlds from Meret Oppenheim to Frida Kahlo. Visitabile fino all’8 novembre prossimo, la rassegna ripercorre la vicende dal movimento artistico che prese forma nella Parigi degli anni Venti del Novecento, introducendo un rinnovamento concettuale e uno slancio sperimentale destinati a protrarsi nei decenni successivi.
Sono numerose le figure maschili riconducibili al movimento alle quali sono stati dedicati, negli anni, progetti espositivi ed editoriali, a tal punto che il grande pubblico possiede oggi maggiore familiarità con loro che con le artiste surrealiste. Eppure già André Breton, poeta e teorico del Surrealismo, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, sollecitava un’inversione di tendenza rispetto al predominio della “visione maschile del mondo“, ritenuta fallimentare e causa degli sconvolgimenti che stavano attraversando il pianeta. Un punto di vista che, esaminato a distanza di tempo, induce a riflettere e invita ad analizzare la presenza femminile all’interno dello stesso movimento.
Pittura, scultura, disegno, collage, fotografia, film e performance: praticamente tutti gli ambiti della produzione artistica sono stati “intercettati” dagli autori legati all’esperienza surrealista, divenendo materia di sperimentazione. Lo attesteranno anche le circa 250 opere esposte nel museo danese, realizzate da artiste statunitensi, messicane ed europee, per la prima volta riunite in questa ampia ricognizione. Il risultato è un percorso nel quale ogni contributo viene presentato nella sua autonomia di linguaggio, in modo tale da dare il giusto rilievo a ogni singolo apporto confluito nel più vasto vocabolario surrealista.
L’asse temporale descritto dalla mostra Fantastic Women. Surreal Worlds from Meret Oppenheim to Frida Kahlo prende avvio parallelamente alla nascita della corrente e attraversa gran parte del Novecento. Una modalità che consente di registrare, attraverso l’arte, gli sforzi compiuti sul fronte dell’emancipazione femminile e i cambiamenti avvenuti nella percezione del corpo della donna, nel rapporto con la propria sessualità e, più in generale, sul fronte delle questioni di genere.
[Immagine in apertura: Leonora Carrington, Self-portrait, ca. 1937/38, oil on canvas, 65 x 81.3 cm The Metropolitan Museum of Art, New York © Leonora Carrington / VISDA 2020]