Le opere dello street artist sardo Ciredz si trovano in varie parti del mondo. La più recente è comparsa a Rouen, in Francia – nell'ambito del festival “Rouen Impressionnee”, curato da Olivier Landes. Un muro di grandi dimensioni che accende i riflettori sul tema del riscaldamento globale.
Non è la prima volta in cui uno street artist fra i più apprezzati decide di prendere posizione a favore dell’ambiente, manifestando – a modo suo – preoccupazioni e paure sullo stato di salute del nostro pianeta. Così era stato, ad esempio, per l’ultima opera di ROA a Melbourne, per il grande dipinto murale di Blu nella tenuta agricola di Mondeggi, e per l’imponente “affresco” sull’erba di Saype in Svizzera: un invito, quest’ultimo, a rialzarsi dalla crisi pandemica trovando nuove sinergie con la natura.
A questi, e a moltissimi altri esempi, si aggiunge oggi Roberto Ciredz, autore prismatico e fra i più caratteristici della sua generazione. Nato in Sardegna nel 1981, e già attivo con numerosi progetti su scala globale, l’artista ha da poco inaugurato la sua ultima opera. Si tratta di Melt Fast, Die Young: un intervento urbano di grandi dimensioni che punta l’attenzione sull’allarmante questione del riscaldamento climatico.
Realizzato a Rouen, in Francia, in occasione dell’evento di arte urbana Rouen Impressionnee, il muro – largo circa venti metri e alto dieci – è un paesaggio astratto e illusorio: un vortice scuro che si allarga sulla superficie inghiottendo al suo interno tutto ciò che gli è intorno.
“Il titolo dell’opera è una variazione della frase ‘Live fast, die young’, con un chiaro riferimento al riscaldamento globale”, racconta l’artista. “La pittura è un’astrazione che si ispira per forme e colori a un paesaggio glaciale. L’obiettivo è attirare l’attenzione su un problema che continua a rimanere astratto, proprio come la pittura in questione. Un problema comune a tutti, che riguarda direttamente tutti noi a prescindere da dove viviamo”.
[Immagine in apertura: Foto di Olivier Landes]