Da vuoto urbano a spazio pubblico. Il progetto di rigenerazione urbana "Prossima Apertura" ad Aprilia (Latina) è l'esito di un processo di "community building": per giungere alla ridefinizione architettonica di un'area priva di identità, è stata adottata la formula di un cantiere accessibile, partecipato e aperto alla comunità locale.
Da pochi giorni gli abitanti del quartiere Toscanini ad Aprilia, in provincia di Latina, dispongono di un nuovo spazio pubblico urbano: si tratta della prima delle tre piazze che saranno realizzate nell’ambito del piano di riqualificazione integrata di quella che sarebbe dovuta essere Piazza della Comunità Europea. Rimasta incompiuta, a causa del fallimento sia dei piani promossi della cooperativa realizzatrice del complesso residenziale circostante sia dei successivi tentativi di ripristino – tra cui auditorium e supermercati –, occupa una superficie di oltre 8.600 metri quadrati ed è da tempo in cerco di identità.
Al suo interno, da alcuni mesi ha iniziato a operare il gruppo multidisciplinare del quale fanno parte i progettisti degli studi Orizzontale e ADLM Architetti e gli esperti di esplorazione psicosociale NOEO. Con il comune obiettivo di riattivare quest’area e renderla un luogo di incontro e socializzazione per le circa diecimila persone che attorno a essa vivono, il team ha adottato un approccio interdisciplinare, avviando un processo partecipato. Il programma di interventi è stato ribattezzato Prossima Apertura, una denominazione che intende sottolineare come lo scopo del processo non sia approdare a una soluzione conclusiva, ma favorire una graduale e condivisa riappropriazione degli spazi.
Vincitore del Concorso di idee per la riqualificazione di 10 periferie urbane, bandito nel 2016 dal MiBACT e dal Consiglio Nazionale degli Architetti (al momento dell’assegnazione dell’incarico il gruppo comprendeva anche l’associazione Walls, oggi non più attiva), il progetto prevede la realizzazione di un sistema integrato di luoghi pubblici, piazze, aree verdi, oltre al recupero di ulteriori spazi in stato di abbandono. In particolare, sfruttando il dislivello esistente, si è scelto di procedere con la progressiva nascita di tre piazze integrate, distinte, permeabili: ciascuna è associata a una gamma di attività.
Al gioco, allo sport e alla vita di relazione è destinato lo spazio multifunzionale alla quota più alta; quella intermedia, grazie alla presenza di un sistema di rampe a lieve pendenza, sarà votata al fitness e alla sosta. Completata nei giorni scorsi la quota più bassa, contraddistinta da un’area verde e da una grande seduta a nastro. Al processo, che include laboratori e workshop, stanno prendendo parte anche l’artista Rub Kandy, al quale si devono alcuni laboratori e l’opera anamorfica Paint’n’Play, eseguita sui ballatoi che affacciano sul cantiere in corso, e il fotografo Alessandro Imbriaco. Vincitore del World
Press Photo e attento ai temi dell’abitare, ha curato e realizzato un progetto fotografico negli spazi e con gli abitanti del quartiere.