Da Milano a Bari, da Torino a Catania passando per Ascoli Piceno. Sono solo alcune delle città al centro di “Le Piazze [In]visibili”, il nuovo progetto editoriale ideato da Marco Delogu. Un percorso tra fotografia e scrittura per raccontare l'Italia durante le settimane di lockdown.
Se c’è un luogo simbolo dello spirito e dell’identità delle città italiane quello è la piazza. Punto di passaggio e di transizione, metafora di scambio e della dialettica delle idee, essa è – allo stesso tempo – baricentro per eccellenza di ogni tradizione locale, contenitore imprescindibile della memoria specifica della realtà in cui nasce. A ribadire la centralità (urbanistica e culturale) di questo “archetipo” della convivenza civile è oggi Marco Delogu – ideatore e curatore di un nuovo progetto promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Si tratta de Le Piazze [In]visibili, un percorso editoriale, di partecipazione e di conoscenza, che punta a fare incontrare immagini e parole, accendendo i riflettori sulle città della nostra Penisola così come apparivano durante le settimane di lockdown.
In un tempo di eccezionale stasi, in cui ognuno di noi si è fermato in preda agli stravolgimenti legati all’epidemia, come hanno risposto i luoghi simbolo del nostro Paese? Qual era l’aspetto delle piazze più emblematiche dello Stivale, nei mesi in cui l’intera popolazione era costretta a fare i conti con una delle più gravi emergenze sanitarie dell’epoca recente? Ecco dunque l’idea: unire quaranta fotografi e scrittori all’interno di un unico grande percorso editoriale, offrendo loro la possibilità di raccontare una piazza importante per la propria esperienza umana e professionale.
Diversi per età, formazione e tecnica impiegata, gli autori hanno fotografato e descritto l’anima di questi luoghi “svuotati” per la prima volta di ogni vita e di ogni attività, catturandone la bellezza e la maestosità nonostante la tragicità del momento. Dall’imprescindibile Piazza del Popolo a Roma – fotografata da Olivo Barbieri e raccontata da Edoardo Albinati – all’iconica Piazza San Marco di Venezia, vista attraverso l’obiettivo e le parole di Luca Campigotto e Francesco M. Cataluccio. E poi ancora la penna raffinata di Valerio Magrelli, lo scatto di Paolo Ventura e i testi di Salvatore Silvano Nigro e Sandro Veronesi – quest’ultimo vincitore dell’edizione 2020 del Premio Strega.
“La relazione tra fotografia e letteratura è lunga e piena di ottimi risultati e questo progetto, pur rispettando l’autonomia dei due linguaggi, lavorando sulla sottile frontiera dove gli sconfinamenti sono aperti e rafforzano il rapporto tra visioni diverse, ne è un esempio”, racconta Delogu. “Il forte scambio tra testo e immagine è un gioco di specchi, di sguardi reciproci, si può cercare l’immagine nel testo e viceversa. Così sì è costruito un terreno comune di rimandi che si è autoalimentato attraverso il lavoro di autori con identità, età e stili diversi”. Il risultato è una “staffetta” di immagini e pensieri estremamente evocativa, capace di sussurrare molto della nostra identità e dei luoghi tipici della nostra cultura.
Per conoscere e ammirare le oltre venti piazze selezionate – e scaricare gratuitamente l’e-book riassuntivo dell’intera esperienza – vi invitiamo a consultare la pagina web dedicata. Chissà che tra le altre non ci sia anche la vostra città!
[Immagine in apertura: Piazze [In]visibili | Piazza San Marco, Venezia. Fotografia di Luca Campigotto, 14 aprile 2020 ©2020 MAECI – Punctum Press]