Inaugurato all'inizio del mese di agosto, il progetto di valorizzazione dell’Appennino Tosco-Emiliano "Segnavie" prevede il posizionamento di installazioni in punti panoramici, concepite come hot spot in cui raccogliere informazioni sul territorio, la realizzazione di opere d'arte e nuovi circuiti. Tra storia, natura e attrazioni.
Sono trascorsi esattamente settant’anni dall’emanazione, da parte del CAI – Club Alpino Italiano, delle Norme di Maresca, in seguito adottate anche a livello europeo come segnaletica ufficiale dei sentieri montani. Da allora, i segnali rossi e bianchi che identificano i percorsi nelle Alpi e negli Appennini sono divenuti noti e comprensibili anche a quanti non praticano abitualmente il trekking. Meno conosciuta è, probabilmente, l’origine di questo sistema, che fu messo a punto dalle sezioni emiliane e toscane del CAI e in seguito sottoscritto a Maresca, una frazione del comune di San Marcello Piteglio sulla Montagna Pistoiese, in Toscana.
Non è dunque un caso che proprio dalla Montagna Pistoiese sia partito un innovativo progetto di segnaletica, inaugurato all’inizio del mese di agosto 2020 e concepito per sollecitare la curiosità e l’interesse anche degli esploratori dei giorni nostri. Questa volta, a indicare la via, attirare l’attenzione non solo degli amanti della montagna e della vita all’aria aperta, sono le lettere dell’alfabeto riprodotte in maxi formato e installate nei punti panoramici di una nuova rete di cammini di vallata.
Concepite come hot spot, in cui raccogliere informazioni sul territorio, incluse curiosità, attrazioni e attività locali, sono parte di un piano più vasto, tuttora in progress e denominato Segnavie, che prevede anche la realizzazione di opere d’arte connesse con le tematiche territoriali, realizzate insieme alle comunità residenti. Una di queste è già visibile: si tratta del murale realizzato dall’artista Gola Hundun (nell’immagine in apertura), nel paese di Prunetta (Pistoia).
Ulteriori lettere saranno collocate nei prossimi mesi, fino a primavera 2021, andando a costituire un vero e proprio “nuovo codice” che contraddistinguerà una rete sentieristica estesa per circa 35 km. A caratterizzare questi itinerari, rispetto a quelli disponibili nella montagna locale, sono sia la possibilità di percorrere circuiti ad anello, tra cui alcuni adatti anche a persone con difficoltà di movimento, sia i singoli focus sulle peculiarità artistiche, paesaggistiche, naturalistiche e ricettive locali. Un progetto, dunque, che punta alla valorizzazione e alla conoscenza di un’area della Toscana di importanza storica, ambientale e culturale, tra pievi, costruzioni medievali, foreste e valli.