Il vento dell’Art Nouveau soffia su Napoli

26 Settembre 2020

Vista dell'allestimento della mostra Napoli Liberty. “N'aria 'e primmavera”. Foto di Egidio Massa

È un tripudio di forme, colori e motivi floreali, quello da poco inaugurato presso le Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli. E non potrebbe essere altrimenti, visto il tema del progetto espositivo. Stiamo parlando di Napoli Liberty. “N’aria ‘e primmavera”, la rassegna che indaga l’originale rapporto tra la città partenopea e l’Art Nouveau, raccogliendo un’eccezionale varietà di opere realizzate alla fine dell’Ottocento all’interno del più ampio contesto della Belle Époque.

Aperta fino al prossimo 24 gennaio – e curata da Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca –, la mostra presenta oltre settanta reperti fra dipinti, sculture, gioielli e manifatture, disposti nelle sale della sede museale di Intesa Sanpaolo secondo l’allestimento di Lucia Anna Iovieno. Collocate nello spazio in maniera ariosa e in dialogo con le decorazioni del Salone del Palazzo, le opere testimoniano la grande varietà del genere Liberty: un movimento artistico e culturale che seppe trovare nell’armonia e nelle forme sinuose della natura, un motivo di rinascita e di rinnovato amore per la vita. Una nuova primavera – per riprendere i versi del poeta Salvatore Di Giacomo –, che venne accolta a Napoli con risultati raramente raggiunti altrove.

NAPOLI CELEBRA IL LIBERTY

A inaugurare l’itinerario di visita è la grande sala dedicata ai dipinti di Felice Casorati. Le opere dell’artista – che qui soggiornò tra il 1907 e il 1910 – preludono i lavori di Edgardo Curcio, Francesco Galante, Edoardo Pansini e Raffaele Uccella (fra gli altri), protagonisti del movimento d’avanguardia denominato Secessione dei 23.

Ma com’è noto, la capacità dell’Art Nouveau fu proprio quella di espandersi oltre la superficie della tela e del foglio, per conquistare gli ambiti della scultura, del design e dell’architettura. Ne sono un esempio brillante gli episodi della mostra riservati alle arti applicate, ricchi di oggetti raffinatissimi realizzati dai maestri della Scuola d’arte di Sorrento (nota per la produzione dei mobili a intarsio) e della Scuola del Corallo di Torre del Greco, che si distinse per la lavorazione eclettica e moderna delle pietre dure. Gioielli, spille e fermagli – come quelli di Emanuele Centonze, Vincenzo Miranda e della Manifattura Ascione – allietano l’ambiente del museo, seducendo lo sguardo del pubblico e testimoniando la profonda ricerca estetica di questi autori.

ANCHE LA GRAFICA PUBBLICITARIA

L’ultima sezione del progetto è infine dedicata ai manifesti e alla grafica pubblicitaria, ambito in cui Napoli spiccò tra i maggiori centri italiani. Ne sono una testimonianza i poster, le prima pagine de Il Mattino e le copertine di libri e riviste creati da autori di fama internazionale quali Leonetto Cappiello, Marcello Dudovich, Vincenzo Migliaro e Pietro Scoppetta. Maestri della composizione e del colore che seppero fare di uno strumento puramente comunicativo, come il cartellone pubblicitario, una testimonianza impeccabile di eleganza e buongusto.

OLTRE SETTANTA OPERA IN MOSTRA

[Immagine in apertura: Vista dell’allestimento della mostra Napoli Liberty. “N’aria ‘e primmavera”. Foto di Egidio Massa]