Omaggi al servizio sanitario, donne con la mascherina, supereroi dei fumetti intenti a combattere il virus. Sono solo alcuni dei soggetti rappresentati dagli street artist durante la pandemia. Un nuovo libro racconta le opere più significative realizzate durante il lockdown, offrendo uno sguardo inedito sul tempo che stiamo vivendo.
Da sempre la street art è cronaca (visuale) del mondo: eventi politici e sociali sono spesso rappresentati sulle pareti esterne delle nostre città quasi in contemporanea al loro accadimento. Similmente, uomini di potere e dello spettacolo sono ritratti sugli edifici delle grandi metropoli, offrendo ai cittadini un’occasione per riflettere in maniera insolita sui temi e sui protagonisti del nostro tempo.
È per questo che, nonostante i limiti imposti dalla quarantena, e la conseguente “chiusura” dei centri urbani, gli street artist non si sono tirati indietro di fronte alla possibilità di offrire il loro punto di vista sulla pandemia: un evento unico nella storia recente, raccontato dai grandi nomi dell’arte di strada attraverso vernici e bombolette spray. Il nuovo libro della casa editrice L’Ippocampo si sofferma sull’argomento, presentando per la prima volta tutte le opere più rilevanti realizzate in risposta alla crisi globale del COVID-19.
Curato da Xavier Tapies, già autore di Cercasi Banksy Disperatamente, il volume – dal titolo La street art ai tempi del Coronavirus (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) – raccoglie i più significativi messaggi tracciati sui muri in questo strano tempo. Dalla super-infermiera di Fake, apparsa nel cuore di Amsterdam in piena pandemia, alla ragazza con la mascherina di Eddie Colla a Parigi. E poi ancora l’iperrealismo di Rasmus Balstrøm, gli stencil in bianco e nero del norvegese Pøbel e le esplosioni di colore di Gnasher.
Ognuna di queste opere – descritta con fotografie, dettagli tecnici e informazioni sulla location – è un condensato di informazioni utili, messaggi commemorativi, osservazioni solenni e ironia. Un modo per ripercorrere, attraverso i linguaggi della creatività, le emozioni che hanno caratterizzato questo periodo drammatico da San Paolo a Teheran, da Roma a Shanghai.