Apparsa recentemente nello spazio pubblico di New York, l'opera “Climate Clock” di Gan Golan e Andrew Boyd segna gli anni, i mesi e i giorni che mancano alla Terra prima di raggiungere il punto di non ritorno. Un'opera ambientalista, per spronarci a cambiare il nostro stile di vita prima che sia troppo tardi.
Non c’è dubbio, quella climatica è la sfida più grande del nostro tempo. E, nonostante il pericolo sembri invisibile – almeno agli occhi di chi preferisce non vederlo –, le conseguenze che sconteremo nei prossimi anni potrebbero essere devastanti, se non ci sbrighiamo a cambiare i nostri modelli produttivi e sociali ora.
Si basa su questa verità (inconfutabile e scientificamente dimostrata) l’ultimo lavoro del duo di artisti formato da Gan Golan e Andrew Boyd: un grande “orologio climatico” installato tra i grattacieli di New York.
Inaugurato lo scorso 19 settembre su una facciata esterna di Union Square (sostituendo temporaneamente l’opera Metronome di Kristin Jones e Andrew Ginzel), l’intervento – dal titolo Climate Clock – consiste in un inesorabile conto alla rovescia: un countdown che, a grandi caratteri luminosi, segna il tempo che manca al primo gennaio 2028, il giorno indicato dagli esperti come momento di non ritorno, se le emissioni di biossido di carbonio dovessero continuare a rimanere tali.
Il conteggio – scandito in giorni, ore, minuti e secondi – si basa su una serie di calcoli condotti recentemente dall’ONU, e risponde alla seguente domanda: considerando l’attuale tasso di emissioni di CO2 prodotte dall’uomo, e supponendo che esso resterà invariato anche nel futuro, quanto tempo resta alla Terra prima di raggiungere un innalzamento delle temperature di 1,5° C (ovvero la temperatura massima da evitare per non condannare il pianeta alla sua estinzione)?
Il Climate Clock resterà visibile nella Grande Mela ancora per pochi giorni: il prossimo 27 settembre, a conclusione della Climate Week, l’orologio sarà dismesso. Il messaggio dell’opera, tuttavia, continuerà a circolare sulla Rete: sulla pagina web dell’iniziativa, infatti, è possibile visionare dati e approfondimenti relativi all’emergenza climatica, con numeri aggiornati sulla “deadline” del mondo e sulla crescente percentuale di energia rinnovabile (l’unica alternativa possibile per evitare il disastro). Inoltre, il sito presenta le istruzioni su come creare il proprio Climate Clock e installarlo nello spazio pubblico, per stimolare il dibattito e soprattutto una seria presa di posizione sull’argomento.
[Immagine in apertura: Climate Clock, credit Ben Wolf]