Torna “Primavera dei Teatri”, il festival calabrese dedicato all’arte performativa

6 Ottobre 2020

Primavera dei Teatri - Castrovillari (CS, 2020)

Dicono che l’autunno sia una seconda primavera, per questo abbiamo deciso, in un anno così particolare e delicato per il nostro mondo, di collocarci in ottobre, mai per un attimo pensando di poter saltare l’edizione numero 21”. A dichiararlo sono Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano, ideatori e direttori di Primavera dei Teatri, la rassegna che da oltre due decenni trasforma la piccola realtà di Castrovillari (in provincia di Cosenza) in un punto di riferimento nazionale per i nuovi linguaggi della scena contemporanea e della drammaturgia.

In calendario dall’8 al 14 ottobre in luoghi diversi della città calabrese, la kermesse ospiterà un intenso programma di anteprime, incontri e laboratori comunitari, con un occhio di riguardo al presente e alle conseguenze generate dalla pandemia. Un cartellone d’indubbia ricercatezza, dunque, che, nonostante il dislocamento temporale rispetto alle edizioni passate, dimostra passione, caparbietà e voglia di mettersi in gioco.

IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL

Sono venti, in totale, le compagnie teatrali che si alterneranno sulla scena, occupando gli spazi (all’aperto e al chiuso) della città ai piedi del Pollino: tra questi il Castello Aragonese, il Teatro Sybaris, l’Accademia dei Saperi e dei Sapori, e il Chiostro di S. Bernardino a Morano.

Ad alzare il sipario di questa edizione, l’8 ottobre, sarà l’anteprima nazionale de La fine del mondo, il nuovo lavoro di Fabrizio Sinisi diretto da Claudio Autelli: un’opera che riflette sull’emergenza ambientale e sulla catastrofe climatica che sta affliggendo il nostro pianeta. Il 10 sarà invece la volta di Vivere è un’altra cosa, la pièce diretta da Stefano Cordella e ispirata a Oblomov di Ivan Gončarov, mentre lunedì 12 a finire sotto i riflettori sarà la compagnia Eco di Fondi, al debutto con La notte di Antigone. Chiude la rassegna, il 14 ottobre al Teatro Sybaris, Madre, il poemetto scenico scritto da Marco Martinelli e interpretato da Ermanna Montanari, Stefano Ricci e Daniele Roccato.

IL COMMENTO DEGLI ORGANIZZATORI

Negli anni abbiamo tentato di tessere un filo che lega la programmazione artistica alla politica culturale in senso largo. Nel 2019 ci sentivamo equilibristi, ora che la pandemia ha segnato un mai prima d’ora e ha aperto nuovi significati alla condizione di isolamento e ci ha resi probabilmente più fragili quel filo va intercettato nell’interesse di tutti”, continuano gli organizzatori del festival. “Qui e ora, è necessario tenersi per mano e attraversarla insieme la porta del futuro. Solo così si può costruire, programmare, fare il nostro mestiere. È necessario farlo insieme, confrontandoci, accompagnandoci l’uno con l’altro. Nell’era del distanziamento sociale e della socialità digitale vogliamo nuovamente ritrovarci intorno al teatro e contagiare la città”. Per conoscere tutti gli appuntamenti del programma, e gli eventi collaterali, vi invitiamo a consultare la pagina ufficiale della rassegna.