L'emergenza sanitaria in corso non ci permette di viaggiare, costringendoci a rimandare vacanze e lunghi spostamenti. Eppure, nonostante i limiti del momento, nulla può impedirci di fantasticare e viaggiare con la mente. È per questo che vi consigliamo “Vagabondare a Berlino”, la non-guida turistica di Gian Piero Piretto: un invito a perdersi nella storia e nei luoghi della capitale tedesca.
“Non sapersi orientare in una città vuol dire molto. Ma smarrirsi in essa come ci si smarrisce in una foresta, è una cosa tutta da imparare”. A fare proprie queste parole di Walter Benjamin – un omaggio alle infinite derive dell'”erranza urbana” – è oggi Gian Piero Piretto, ex docente di Cultura russa all’Università degli Studi di Milano, traduttore delle opere di Čechov e appassionatissimo conoscitore di Berlino.
Residente in pianta stabile nella città tedesca dal 2018, è lui l’autore dell’ultimo volume della casa editrice Raffaello Cortina: una piacevolissima guida illustrata piena di chicche e prospettive insolite per capire la storia e i luoghi meno noti della capitale teutonica.
Animato dalle morbide illustrazioni di Manuele Fior – vedute dai colori pastello che riportano sulla carta la magia dei posti raccontati –, Vagabondare a Berlino è prima di tutto un omaggio alla mitica figura del flâneur: intellettuale di stampo baudleriano spinto dalla voglia di perdersi per le strade che ne ospitano il cammino.
Sì, perché proprio il peregrinare “senza meta” è l’invito rivolto da Piretto al lettore: mettere da parte cartina, e mappe elettroniche, per passeggiare nello spazio urbano abbandonandosi alla curiosità. “Questo libro non è una guida né letteraria, né storica, né artistica, né turistica”, dice l’autore nell’introduzione al volume. “Ambisce a essere altro, pur consapevole di ciò che non è. Piuttosto un taccuino di strada, una condivisione di esperienze legate a luoghi, momenti, territori e atmosfere”.
Sfogliando le oltre 350 pagine del libro – finemente confezionato – ecco spiccare foto e racconti su mercati, monumenti più o meno noti, insegne e stazioni fantasma (quelle costruite da Stalin negli anni della città divisa dal Muro). E poi ancora i leggendari Späti berlinesi, il borgo di Marzahn e gli storici viali cittadini – da Karl-Marx-Allee a Gropiusstadt: lunghe arterie da percorrere a piedi (possibilmente soli) a caccia di dettagli, insegne, lampioni e curiosità. Una su tutte? Le vecchie cabine Photoautomat, veri e propri reperti di un tempo andato per scattare una foto-ricordo di questa splendida e sempre vivida città.
“Chi legge queste pagine, se ne condivide lo spirito, raccolga queste sfide e si lanci a percorrere Berlino con la volontà non di seguire alla lettera quanto qui è scritto“, continua l’autore, “ma piuttosto di rendersi complice nella scoperta di nuove possibili divagazioni. Con la consapevolezza che ci si potrebbe anche perdere, perdere nella città, perdere l’orientamento“.
Una illustrazione di Manuele Fior, pubblicata in accordo con Amaca Agency, Parigi © 2020 Raffaello Cortina Editore
Una illustrazione di Manuele Fior, pubblicata in accordo con Amaca Agency, Parigi © 2020 Raffaello Cortina Editore
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Una illustrazione di Manuele Fior, pubblicata in accordo con Amaca Agency, Parigi © 2020 Raffaello Cortina Editore
[Immagine in apertura: una illustrazione di Manuele Fior, pubblicata in accordo con Amaca Agency, Parigi © 2020 Raffaello Cortina Editore]