La Venezia “distopica” di Manuele Fior in mostra a Milano

30 Settembre 2020

Una tavola di "Celestia" (Oblomov Edizioni 2019). Courtesy Manuele Fior

Difficile trovare una valida premessa che racchiuda in poche parole la centralità e l’importanza di Manuele Fior nell’ambito del fumetto e dell’illustrazione contemporanea. Autore dalla formazione trasversale (laureato in architettura a Venezia) e collaboratore per riviste e giornali d’eccezione (su tutti Le Monde, The New Yorker e Rolling Stone), l’artista nato a Cesena si è imposto come vero talento della nona arte con Cinquemila chilometri al secondo, il libro del 2011 che ne ha consacrato il nome anche oltre i confini nazionali.

Una nuova mostra in apertura oggi – 30 settembre – negli spazi espositivi di Bonvini1909 a Milano, punta i riflettori sull’abilità grafica e narrativa del fumettista (classe 1975), riunendo una vasta selezione di tavole originali tratte dall’ultima fatica editoriale, Celestia.

LE TAVOLE DI FIOR A MILANO

Pubblicato da Oblomov in due distinti volumi (usciti in Italia nel 2019 e 2020), il libro racconta le avventure di Dora e Pierrot, due ragazzi in fuga da sé stessi e dalle proprie paure, in cerca del proprio ruolo in un’epoca di grandi mutamenti. Ad accogliere le vicende dei due protagonisti è Venezia. Del tutto separata dalla terraferma, la città è qui descritta come un luogo distaccato, galleggiante e pericoloso: metafora di un mondo distopico che ha perso la sua centralità.

Sospesa tra realtà e finzione, la storia del libro “rivive” all’interno del percorso espositivo, ricco di oltre quaranta tavole – tempere su carta – mai esposte prima d’ora in maniera così completa. Aperta fino al 24 ottobre, e accompagnata da una serie di eventi con l’autore, la rassegna rende omaggio alla forza grafica ed espressiva di Fior, consentendo di scoprire nuove informazioni sul processo creativo dell’artista, esplorando il dietro le quinte del suo lavoro.

[Immagine in apertura: una tavola di Celestia (Oblomov Edizioni 2019). Courtesy Manuele Fior]