Inaugurata sulla pagina web della Spoke Art Gallery, la mostra “Frank Lloyd Wright: Timeless” è un omaggio agli edifici più amati dell'architetto statunitense. Opere tra le più iconiche del Novecento reinterpretate attraverso lo stile e il segno di dodici illustratori internazionali.
Riconosciuto come uno dei nomi più influenti dell’architettura di tutti i tempi, e autore di edifici e monumenti divenuti parte integrante del nostro immaginario collettivo, Frank Lloyd Wright “incontra” il pubblico della Rete con una nuova rassegna virtuale dedicata alle sue opere più rappresentative.
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno presso la Spoke Art Gallery di New York e la Hashimoto Contemporary di San Francisco, la mostra Frank Lloyd Wright: Timeless torna infatti con una veste tutta nuova: un’edizione digitale, pensata per promuovere l’eredità dell’architetto nonostante i limiti imposti dalla pandemia e la chiusura degli spazi espositivi.
Presentata dalla Frank Lloyd Wright Foundation e dalla Spoke Art Gallery, la rassegna riunisce una corposa selezione di opere grafiche realizzate da dodici artisti e illustratori del nostro tempo. Diversi per stile e formazione, gli autori sono stati invitati a reinterpretare gli edifici più iconici del progettista americano. Il risultato è un ventaglio di poster rétro: opere colorate e quasi sempre minimali, capaci di “tradurre” attraverso il linguaggio illustrato l’estetica e la filosofia delle forme di Lloyd Wright.
Filosofia, sì. Perché ogni costruzione del progettista testimonia la stretta correlazione dell’architettura con il tempo e con il luogo in cui essa si palesa. Esempi ne sono i manifesti di Alison King dedicati al Boomer Cottage e alla Taliesin West (la straordinaria scuola di architettura nel deserto, patrimonio UNESCO dal 2019), o quelli di Max Dalton in omaggio al celeberrimo Guggenheim Museum.
E poi ancora il poster di Steve Thomas per la Robie House, quello di Nico Delort per il Blue Sky Mausoleum, e l’opera di Jon Arvizu dedicata al Grady Gammage Memorial Auditorium, il centro polifunzionale realizzato in Arizona negli anni Sessanta. Fruibili gratuitamente (e acquistabili per una cifra tra i 30 e gli 80 dollari), le opere offrono uno spaccato esaustivo delle opere del maestro statunitense. Un’occasione inedita per conoscere l’eredità di una figura che ha influenzato non poco il nostro rapporto con lo spazio e il senso stesso dell’abitare.
[Immagine in apertura: Kim Smith, Norman Lykes House. Courtesy of the Frank Lloyd Wright Foundation and Spoke Art Gallery]