Il Museo del Prado di Madrid è una delle istituzioni che conserva più opere di Hieronymus Bosch al mondo – su tutte il celeberrimo “Giardino delle delizie”, dipinto alla fine del Quattrocento. Un nuovo allestimento è stato presentato in questi giorni, consentendo al pubblico di ammirare i capolavori nel dettaglio e nel rispetto delle norme di sicurezza.
Nel 2016 la mostra temporanea su Hieronymus Bosch tenutasi al Museo del Prado di Madrid è stata visitata da oltre 600mila persone, accorse per ammirare le visionarie creazioni del maestro fiammingo. Un record confermato nel 2019, quando la galleria a lui dedicata ha contato più di 7mila persone al giorno – per un totale di 2,5 milioni in un anno. Numeri da capogiro, insomma, che hanno spinto il museo madrileno a riconfigurare in maniera pressoché totale gli spazi destinati ai capolavori del celebre pittore olandese.
Nello specifico, la sala 56 dell’edificio progettato da Juan de Villanueva è stata ufficialmente riaperta al pubblico dopo la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria con un nuovo “look”: una ridefinizione degli spazi innovativa, pensata per consentire al maggior numero di persone possibile di ammirare la produzione di Bosch nel dettaglio e, soprattutto, nel rispetto delle norme di distanziamento richieste dalla situazione.
Nonostante la disposizione delle opere sia rimasta invariata, i dipinti – tra gli altri il Trittico dell’Adorazione dei Magi, il Trittico del Carro di fieno e il Giardino delle delizie – sono stati sistemati su supporti meno ingombranti, in modo da consentire al pubblico di muoversi con più facilità all’interno dello spazio. Una serie di pannelli informativi, inoltre, sono stati affiancati ai singoli lavori, offrendo un’esperienza didattica completa ed esaustiva.
Nuovi interventi hanno anche interessato il sistema di illuminazione – migliorato per consentire ai visitatori di osservare nel dettaglio le opere del maestro – nonché il colore delle pareti, ridipinte di verde scuro per dare più risalto ai lavori. Novità assoluta del nuovo allestimento è, infine, la presenza di un monitor dedicato alle dettagliatissime rappresentazioni del pittore: grazie a esso le straordinarie “scenografie” di Bosch, ricche di simboli allegorici e figure immaginarie, potranno essere osservate fino a dodici volte la loro grandezza originale. Una vera e propria esperienza immersiva, ottenuta grazie all’impiego delle nuove tecnologie.
[Immagine in apertura: Il nuovo display della sala 56A. Photo © Museo Nacional del Prado]