Nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni, l'attore, regista, doppiatore e drammaturgo Gigi Proietti è scomparso nella sua Roma. Amatissimo dal pubblico, ha attraversato per oltre mezzo secolo lo spettacolo italiano, imponendosi con il suo talento nel teatro, nel cinema e in televisione.
È profondo in tutto il Paese il cordoglio suscitato dalla scomparsa dell’attore, regista, doppiatore e drammaturgo Gigi Proietti, autentica colonna portante del cinema, del teatro e dello spettacolo in Italia. Nato a Roma il 2 novembre 1940, Proietti è deceduto nella medesima città esattamente nel giorno in cui avrebbe compiuto ottanta anni. Una carriera straordinaria la sua, fondata su un talento sterminato e versatile e una personalità trascinante, che lo hanno reso uno degli attori più amati e apprezzati del secondo dopoguerra.
Profondamente legato alla sua città natale, di cui ha più volte incarnato le anime e le personalità con i suoi personaggi, Proietti si era avvicinato al teatro negli anni dell’università: dopo gli studi classici, si iscrisse infatti alla facoltà di Giurisprudenza, senza tuttavia conseguire la laurea. Da studente universitario si adoperò per il ripristino del CUT ‒ Centro Teatrale Universitario, coltivando parallelamente anche la passione per la musica. Al 1965 risale la costituzione della Compagnia Sperimentale dello Stabile di Roma, in cui Proietti entrò, iniziando così a lavorare con importanti registi e colleghi. Una prima svolta avvenne l’anno successivo, quando aderì al gruppo del Teatro dei 101, destinato a divenire una delle esperienze capitoline più rilevanti del cosiddetto teatro d’avanguardia. Parallelamente iniziò a prendere forma la sua carriera sia sul piccolo schermo, in veste di attore in film, sceneggiati e successivamente fiction, che al cinema, come interprete e come doppiatore. Proietti ha prestato la propria voce ai protagonisti di pellicole cult, tra cui Sylvester Stallone, nel primo Rocky, Dustin Hoffmann, Robert De Niro, Michel Piccoli, Marlon Brando e molti altri ancora.
Pluripremiato in tutti i ruoli in cui il suo istrionico talento si è espresso, Proietti è stato diretto da alcuni dei più influenti registi del cinema italiano: da Monicelli, che lo scelse per Brancaleone alle crociate (1970) e altre pellicole, a Steno, che ne consacrò la fama con Febbre da cavallo (1976), i fratelli Vanzina, Alessandro Gassmann, Neri Parenti e più di recente Matteo Garrone, che gli ha affidato il ruolo di Mangiafuoco nel suo Pinocchio.
Popolarissimo anche grazie alle sue “incursioni” in show televisivi, Proietti ha scritto e composto brani musicali e album; nel 2013 ha pubblicato, con Rizzoli, il libro autobiografico Tutto sommato… qualcosa mi ricordo. L’amore per il teatro ha senza dubbio attraversato e contraddistinto la sua carriera: impossibile non ricordare le sue direzioni artistiche di vari teatri romani e l’esperienza di successo del Silvano Toti Globe Theatre, il teatro elisabettiano inaugurato nel 2003 in occasione dei cento anni di Villa Borghese.
[Immagine in apertura: ROME, ITALY – NOVEMBER 05: Gigi Proietti meets the audience during the 12th Rome Film Fest at Auditorium Parco Della Musica on November 5, 2017 in Rome, Italy. (Photo by Ernesto S. Ruscio/Getty Images)]