A Venezia una collezione di mobili “d’artista” ceduta a un euro

5 Novembre 2020

Gli arredi disegnati da Jeff Guga. Courtesy Palazzo Grassi

Avere un elemento di arredo firmato da un grande designer nello spazio in cui si opera è l’ambizione di ogni appassionato di arte e progettazione. Per questo motivo il nuovo bando pubblico di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, celebre istituzione culturale veneziana, si presenta come una opportunità da non perdere per tutti gli amanti del genere.

IL BANDO DI PALAZZO GRASSI

In occasione della mostra Untitled, 2020. Tre sguardi sull’arte di oggi, l’istituzione lagunare ha infatti deciso di cedere – al costo simbolico di un euro – sei pezzi di arredo disegnati dall’architetto Jeff Guga. Allestita negli spazi di Punta della Dogana e temporaneamente chiusa a causa delle nuove restrizioni, la mostra racconta la genesi e lo sviluppo del processo creativo, presentando un nucleo di opere che corrisponde alla ricostruzione del luogo di creazione per antonomasia: lo studio dell’artista.

Concepiti da Jeff Guga per l’atelier di Thomas Houseago, i pezzi in oggetto sono due tavolini da caffè, una scrivania per computer, due librerie e un tavolo di lunghezza superiore ai sei metri. Data l’imponenza dei singoli elementi, e l’impossibilità di riutilizzo da parte dell’istituzione, Palazzo Grassi ha deciso di destinare le opere a qualunque soggetto – pubblico o privato, operante nel Comune di Venezia-Mestre – che ne richiederà la cessione.

COME PARTECIPARE ALLA CALL

Stando a quanto riportato nel bando (aperto fino al 27 novembre), la candidatura dovrà contenere un progetto descrittivo che indichi lo spazio all’interno del quale si intendono allestire gli arredi, specificando le caratteristiche di utilizzo “condiviso” degli stessi. Nella valutazione dei progetti pervenuti saranno infatti considerate positivamente le proposte che evidenziano una funzione culturale, sociale o che siano legate allo sviluppo di una realtà associativa.

GLI ARREDI 

[Immagine in apertura: Gli arredi disegnati da Jeff Guga. Courtesy Palazzo Grassi]