Il Museum of London lancia un accattivante progetto dedicato ai sogni al tempo del Coronavirus. Che tipo di immagini caratterizzato il nostro sonno? Quali sono le relazioni tra inconscio e mondo esterno? E come la pandemia sta influenzando la nostra attività cerebrale notturna?
Non c’è dubbio che l’attuale situazione di pandemia abbia prodotto cambiamenti sostanziali nelle nostre vite: stravolgimenti di natura e proporzioni differenti che non si limitano, tuttavia, solo alla sfera del visibile e del tangibile.
A molti di noi sarà infatti capitato di svegliarsi nel sonno con una sensazione di ansia, causata proprio dai livelli di stress e malcontento determinati dall’emergenza sanitaria. Immagini di medici in mascherina, amici che non si possono abbracciare e sensazioni di claustrofobia sono piuttosto ricorrenti nei sogni di molti di noi, frutto delle emozioni negative e dell’instabilità che stiamo attraversando in questi mesi. Un nuovo, stimolante, progetto del Museum of London si sofferma proprio su questo aspetto, mettendo sotto la lente d’ingrandimento la nostra attività onirica in risposta al lockdown.
Realizzato in partnership con il Museum of Dreams della Western University (Ontario, Canada), il progetto – dal titolo Guardians of Sleep – si rivolge esclusivamente ai cittadini di Londra. L’obiettivo è indagare l’attività cerebrale notturna degli abitanti della capitale britannica, trovando corrispondenze tra i sogni e i sentimenti conflittuali che stanno influenzando le nostre giornate. Il risultato sarà un vero e proprio “archivio” onirico, frutto dei racconti dei singoli partecipanti – invitati a registrarsi sul sito del museo inglese entro il prossimo 15 gennaio.
Nel febbraio 2021, infatti, si procederà alla fase conclusiva di questa affascinante iniziativa: ogni persona coinvolta sarà chiamata a esporre i propri sogni in una serie di conversazioni condotte in modalità virtuale, registrate e successivamente catalogate da parte del London Museum come parte del più ampio progetto Collecting COVID. Una trovata interessante, per riflettere sulle sottilissime relazioni tra inconscio e mondo esterno.
[Immagine in apertura: A sleeping taxi driver in Lime Street, City of London, c. 1990. © Paul Baldesare]