Dieci proposte sperimentali per un Burning Man “permanente”

23 Marzo 2021

The Source by Mateusz Góra and Agata Gryszkiewicz (Tamaga Studio). The top-ranked submission to the LAGI 2020 Fly Ranch Design Challenge.

A partire dalla metà degli anni Ottanta il deserto del Nevada ospita un appuntamento annuale unico nel suo genere, noto a livello mondiale per bizzarria e spirito di provocazione. Stiamo parlando del festival Burning Man , che anno dopo anno è stato in grado di accogliere migliaia di visitatori internazionali in questa destinazione degli Stati Uniti, attirati dalle eccentriche installazioni temporanee ispirate al tema guida assegnato e dall’atmosfera di “comunità temporanea” che magicamente si viene a creare nell’arco di una settimana.

Lo scorso anno la pandemia ha comportato l’annullamento dell’evento, in occasione del quale avrebbe dovuto debuttare il visionario Museum of No Spectators, un progetto concepito nella forma di esperimento artistico e sociale che avrebbe azzerato le canoniche distanze fra artisti e visitatori. In attesa di sapere come andrà quest’anno – nei giorni scorsi è stato intanto annunciato The Great Unknown come tema dell’edizione 2021, ovvero un invito a uscire dall’isolamento collettivo per esplorare terre sconosciute di un mondo profondamente mutato – sono stati selezionati i 10 progetti finalisti del concorso LAGI 2020 Fly Ranch.

10 PROGETTI PER IL BURNING MAN

Nei mesi scorsi Burning Man Project e Land Art Generator Initiative avevano lanciato il concorso LAGI 2020 Fly Ranch. Aperta a progettisti attivi in tutto il mondo, la competizione intendeva coinvolgere la comunità creativa globale nell’elaborazione di interventi rigenerativi destinati a essere realizzati a Fly Ranch, ovvero l’avamposto permanente del festival, la cui estensione supera i 15.000 ettari nel Black Rock Desert del Nevada.

Le proposte finali, da osservare una a una nella gallery in fondo all’articolo, sono state selezionate al termine di un iter durato mesi, al quale hanno preso parte esperti di diverse discipline, fra cui arte, scienza, sociologia, economia circolare e architettura del paesaggio. Alla base della scelta di mobilitare un team così eterogeneo c’era la necessità di unire le competenze specialistiche per giudicare i progetti pervenuti, i quali dovevano soddisfare un’ampia gamma di criteri, non solo di tipo architettonico.

Il concorso, infatti, prevedeva l’elaborazione di soluzioni in grado di offrire riparo in modo sostenibile, di divenire all’occorrenza spazi per l’apprendimento e la ricerca scientifica, nonché dotati di sistemi di coltivazione tipici della permacultura, di raccolta dell’acqua e riciclaggio delle acque nere, energeticamente autosufficienti e realizzati con materiali e metodi innovativi a zero emissioni. Una sfida non facile, nella quale a essersi imposti sono i progetti che seguono.

LE OPERE SCELTE PER FLY RANCH 

[Immagine in apertura: The Source by Mateusz Góra and Agata Gryszkiewicz (Tamaga Studio). The top-ranked submission to the LAGI 2020 Fly Ranch Design Challenge]