Il meglio del design tedesco si mette in mostra

6 Aprile 2021

Installation view "German Design 1949–1989: Two countries, one history" © Vitra Design Museum. Photo: Ludger Paffrath © VG Bild-Kunst, Bonn 2021

Prende avvio dal Vitra Design Museum di Weil am Rhein il “tour” di German Design 1949–1989: Two Countries, One History, la mostra promossa dal Ministero degli
Esteri della Repubblica federale di Germania destinata a fare tappa, in autunno, al Kunstgewerbemuseum, Staatliche Kunstsammlungen Dresden. Visitabile intanto fino al 5 settembre 2021 in questa prima sede espositiva, la rassegna illustra quarant’anni di storia del design della Germania, prendendo in esame il cruciale periodo successivo al secondo conflitto mondiale e la divisione del Paese in due aree di influenza.

In quale modo l’eredità della scuola Bauhaus e dell’associazione Werkbund ha inciso nello sviluppo dei prodotti made in Germany? Inevitabilmente lo scenario presentato risente dell’assetto politico e culturale degli opposti versanti della frontiera, con la parte orientale plasmata dall’impronta socialista e quella occidentale che riconosce, proprio nel design, il “motore” del miracolo economico, il cosiddetto Wirtschaftswunder. Sarebbe tuttavia riduttivo e non in grado di restituire tutta la complessità di questo settore produttivo considerare la mostra solo come l’occasione per un confronto fra visioni in antitesi. Ritmato da un’estrema varietà di oggetti e prodotti, mezzi di trasporto inclusi, il percorso espositivo intende svelare anche parallelismi e interrelazioni, non limitando l’analisi alle note e profonde differenze ideologiche ed estetiche.

UN CONFRONTO TRA EST E OVEST

Al momento visitabile solo su appuntamento, German Design 1949–1989: Two Countries, One History affida il proprio incipit a una serie di coinvolgenti installazioni, che attestano il tentativo parallelo di entrambi gli Stati di mettere il design a servizio della costruzione delle rispettive, nuove identità. A dimostrarlo sono i progetti relativi a stemmi, valute, passaporti e simboli, relativi perfino alle figure stilizzate dei segnali di attraversamento pedonale! L’attenzione si concentra quindi sulla dimensione abitativa e sul progressivo aumento della domanda di beni di consumo, dai mobili e dalle stoviglie agli elettrodomestici e alle automobili: un trend che corrisponde, da entrambe le parti, alla fondazione (o la rinascita) delle scuole di design e a un rinnovato fermento in ambito fieristico.

Seguendo il flusso degli eventi storici, a spezzare le connessioni fra Est e Ovest è la costruzione del muro di Berlino, che dal 1961 al 1989 costituisce una frontiera (non solo) fisica, in grado di acuire la rivalità. Gli anni Settanta sono contraddistinti da una certa vitalità, con il fermento della subcultura nell’area orientale, i cui riflessi si estendono alla moda, alla fotografia e al mondo degli accessori, e la definitiva affermazione dell’Ovest ad esempio in ambito automobilistico. Il 1974 è l’anno del lancio della Golf Volkswagen, destinata a un duraturo successo. Con la caduta del muro, si assiste alla progressiva eliminazione di gran parte della produzione industriale della
Germania dell’Est e all’avvio di una fase di costruttivo scambio e annullamento delle precedenti distanze.

40 ANNI DI DESIGN TEDESCO IN MOSTRA

[Immagine in apertura: Installation view German Design 1949–1989: Two countries, one history © Vitra Design Museum. Photo: Ludger Paffrath © VG Bild-Kunst, Bonn 2021]