Chiusi al pubblico nel corso dell'emergenza sanitaria, i teatri sono fra i luoghi di cultura che maggiormente hanno pagato l'altissimo prezzo di questa pandemia. Il nuovo progetto di Anna Scalfi Eghenter si sofferma sul tema, evidenziando il carattere “essenziale” dell'arte nella nostra società.
Un po’ come era già successo a Londra, con il Design Museum trasformato in un supermarket, così il Teatro Sociale di Trento è stato recentemente “trasformato” in un negozio di alimentari. La finalità è rivendicare il carattere vitale dell’arte, sottolineando la discriminazione verso teatri, cinema e musei, chiusi al pubblico nel corso della pandemia perché ritenuti beni secondari (a differenza di servizi commerciali considerati “essenziali” per la società).
Autrice del progetto, ufficialmente inaugurato lo scorso 20 aprile (e accessibile solo da ieri, 26 aprile), è l’artista trentina Anna Scalfi Eghenter. L’opera, intitolata Interim Measure (ovvero “Misura Temporanea”), consiste nell’installazione di un vero e proprio supermercato dentro gli spazi dello storico teatro, con scaffali carichi di prodotti da acquistare, proprio come se si trattasse di una piccola bottega commerciale.
Prodotta dal Centro Servizi Culturali Santa Chiara con il sostegno della Fondazione Romaeuropa, l’installazione ha dunque il compito di far riflettere il pubblico su ciò che la nostra società ritiene essenziale, ribadendo le criticità che i luoghi di cultura della nostra Penisola hanno vissuto nel corso dell’emergenza sanitaria. Chiusi per diversi mesi a partire dalla diffusione del virus, i teatri italiani stanno affrontando drammatici scenari, con un impatto sugli indotti e sulla programmazione che potrebbe avere conseguenze nefaste sulla loro sopravvivenza.
[Immagine in apertura: Anna Scalfi Eghenter, Interim Measure. Photo Ela Bialkowska]