Il Mart di Rovereto ha riaperto i battenti con una mostra che mette in evidenza come tre fra i più grandi artisti del secolo scorso abbiano fatto propria la lezione di Raffaello. Con esiti spesso sorprendenti.
Raffaello Sanzio, Pablo Picasso, Giorgio de Chirico e Salvador Dalí: è un confronto tra giganti quello che va in scena al Mart di Rovereto, dove la mostra inaugurata il 2 maggio rintraccia le influenze dell’arte dell’Urbinate sulla produzione e sui percorsi artistici dei tre grandi del Novecento.
Come molti altri predecessori, i tre artisti guardarono a Raffaello lungo tutto l’arco delle loro carriere, studiando le sue opere e intessendo una rete di rimandi e citazioni, esplicite e colme di ammirazione oppure irriverenti ‒ Picasso, per esempio, in una sua celebre acquaforte, mise in scena un focoso Raffaello alle prese con la sua Fornarina.
Curata da Beatrice Avanzi e Victoria Noel-Johnson e visitabile fino al 29 agosto, Picasso, de Chirico e Dalí. Dialogo con Raffaello sviluppa questo tema attraverso una selezione di 100 opere provenienti da alcuni tra i più importanti musei internazionali, dagli Uffizi al Musée national Picasso di Parigi passando per la Fundació Gala-Salvador Dalí di Figueres, in Catalogna, e un ricco corpus di documenti.
Non mancano le intuizioni e gli spunti critici: per la prima volta, infatti, è analizzato l’influsso degli affreschi delle Stanze Vaticane sull’opera di Picasso e sono ricercate citazioni puntuali dell’esempio di Raffaello in capolavori come Parade e Guernica. Prosegue nel solco di Raffaello anche il focus di approfondimento nato da un’idea del presidente Sgarbi, che ricerca l’eredità del maestro rinascimentale nell’opera dell’artista contemporaneo Wainer Vaccari.
[Immagine in apertura: Giorgio de Chirico, Piazza d’Italia, 1949. Collezione privata. Courtesy Galleria Berman, Torino]