Ascoltare la musica delle piante in un palazzo abbandonato: succede in America

8 Giugno 2021

courtesy Strongroom

Un’enorme struttura abbandonata, riconquistata dalla natura e convertita in un “teatro” con suoni e melodie mai percepite prima. È questo quanto sperano di realizzare Kelly Schroer e la “sua” Strongroom, l’organizzazione non profit attualmente al lavoro su un ambizioso progetto tra arte ed ecologia.

IL GIARDINO SONORO DI MARTIN ROTH

Siamo a Newburgh, città statunitense della contea di Orange, nello Stato di New York. È qui che si trova il grande edificio costruito negli anni Cinquanta dell’Ottocento dal designer e paesaggista Andrew Jackson Downing. Stretto nella morsa di un perenne degrado, e soggetto a incendi e mancati interventi di restauro che ne hanno condizionato l’aspetto, il palazzo ospita una rigogliosa “foresta” urbana, con alberi e piante cresciuti spontaneamente fino a occuparne l’intera superficie interna.

Da qui l’idea dell’artista e musicista Martin Roth, scomparso nel 2019 con il desiderio di trasformare lo spazio in un’arena musicale, dando “voce” alla vegetazione selvatica che vive oggi nella struttura. A circa due anni di distanza dalla morte dell’autore, già noto per le sue sperimentazioni a tema green, Kelly Schroer e Strongroom hanno lanciato una raccolta fondi, con la speranza di portare a termine il progetto così come concepito.

LA MUSICA DELLA NATURA

Usando una serie di apparecchiature elettroniche in grado di rilevare i movimenti delle piante e trasformarli in note musicali, l’obiettivo è creare un “paesaggio” sonoro in costante mutamento: un “teatro” naturale che cambia la sua melodia di sottofondo man mano che le piante crescono e ondeggiano al vento. Difficile immaginare qualcosa di più poetico ed evocativo…

La mission della raccolta fondi è raggiungere una quota di 10mila dollari, necessaria a realizzare tecnicamente il progetto, aprendo l’edificio al pubblico già a partire dal prossimo mese di ottobre. La speranza degli organizzatori, però, è quella di superare di gran lunga la somma, consentendo di trasformare il vecchio palazzo in un luogo aperto a laboratori e incontri dedicati al potere comunicativo e “artistico” della natura.

[Immagine in apertura: courtesy Strongroom]