Un dipinto perduto di Amedeo Modigliani “torna in vita” con l'intelligenza artificiale. Succede grazie a Oxia Palus, il progetto che combina arte e nuove tecnologie. Al centro della scoperta un possibile ritratto di Beatrice Hastings, cancellato dal pittore dopo la fine della relazione d'amore.
La storia d’amore tra Amedeo Modigliani e Beatrice Hastings è una delle più romanzate (e tormentate) della storia dell’arte. Più giovane del pittore di cinque anni, la donna – poetessa e corrispondente da Parigi per una rivista inglese – si avvicinò al maudit italiano nel 1914. Attratta dall’animo turbolento dell’uomo, Beatrice si lasciò conquistare dalla natura libera e passionale di Modì, iniziando con lui una relazione burrascosa destinata a durare due anni.
Di questo arco di tempo breve e intenso – fatto di amore e gelosia – restano quattordici ritratti ufficiali della donna: tele e disegni dedicati da Modigliani alla sua “musa” e conservati oggi in alcuni dei musei più celebri del globo. A quelli ufficialmente riconosciuti come il Ritratto di Beatrice Hastings e Madame Pompadour potrebbe aggiungersene presto un altro recentemente portato alla luce grazie a un progetto di alta tecnologia.
Autori della ricerca sono il fisico e il neuroscienziato George Cann e Anthony Bourached, i quali – grazie a una scansione ai raggi X e al supporto dell’intelligenza artificiale – hanno riportato a galla la figura “nascosta” dietro la superficie del capolavoro Ritratto di una ragazza, dipinto da Modigliani nel 1917, poco dopo la fine della storia d’amore con Beatrice.
A scoprire per prima l’opera “fantasma” era stata nel 2018 la Tate di Londra. L’istituzione inglese, proprietaria del dipinto, aveva avviato all’epoca una serie di indagini ai raggi X del quadro, rintracciando la presenza di una figura “nascosta” sotto la patina di colore. I due scienziati, ideatori del progetto Oxia Palus, sono riusciti ad andare oltre, ipotizzando che la donna raffigurata sia proprio la storica amante del pittore, ritratta e successivamente coperta da un secondo dipinto dopo la fine della relazione.
Attraverso un algoritmo in grado di rintracciare i possibili colori della composizione originale, e grazie a una serie di analisi incrociate con i capolavori di Modigliani dello stesso periodo, la riproduzione in 3D ha riportato a galla il dipinto perduto, aggiungendo nuovi dettagli a una delle storie d’amore più tumultuose del passato. Il dipinto “artificiale” (acquistabile sul sito della galleria MORF, e definito un “NeoMaster”) è attualmente in mostra alla Lebenson Gallery di Londra, dove rimarrà fino al 25 giugno.
[Immagine in apertura: courtesy Oxia Palus]