Il mito di Elettra oggi, in scena a Lugano

6 Dicembre 2016


Diretti dal regista ticinese Andrea Novicov, sul palco del LAC saliranno a breve Igor Horvat, Pia Lanciotti, Roberto Molo, Andrea Novicov, Adele Raes e Anahì Traversi: sono gli interpreti di Elektra, seconda produzione della stagione 2016/17 di LuganoInScena. Dopo Purgatorio, tratto dal lavoro omonimo dello scrittore sudamericano Ariel Dorfman, il nuovo spettacolo sarà presentato dall’8 al 10 dicembre al Teatro Foce, nella città ticinese.

Liberamente ispirata al testo greco di Sofocle, l’Elektra è un’opera di Hugo Von Hofmannsthal datata 1903, scritta nel contesto culturale della Vienna di inizio secolo. Nella “terza capitale d’Europa”, dopo Londra e Parigi, si faceva strada la pratica della psicoanalisi di Freud, la cui eco non lasciò indifferente l’autore.
La vicenda di Elettra, figlia di Agamennone e Clitennestra, diviene infatti l’espediente per una rilettura da parte del poeta austriaco, il quale a riguardo dichiarò di aver “trattato i personaggi come li vedevo io, impietosamente, cercando di ottenere qualcosa che potesse avere un effetto sugli uomini del nostro tempo e non a livello della sensibilità culturale, non a livello mentale ma sui loro abituali sentimenti umani.”

A sua volta, nella direzione dell’Elektra Andrea Novicov coglie “l’eroica ostinazione” della protagonista femminile, avvicinando questo aspetto al contesto contemporaneo: “Elettra si è stabilita davanti al palazzo e con la sua presenza vuole lottare affinché le responsabilità della madre – ma potremmo dire dei padri in generale – non vengano dimenticate. Non è la stessa ostinazione che troviamo nella generazione di giovani che si accampano nelle piazze, da Madrid a New York, dal Cairo a Parigi?”