Incroci di civiltà a Venezia. Tra cinema e letteratura

24 Marzo 2015

James Ivory - credits Seth Rubin

Sarà il regista americano James Ivory a dare il via ufficiale a uno degli appuntamenti più attesi nel calendario culturale veneziano: il festival Incroci di Civiltà, rassegna di respiro cosmopolita, che trasforma la letteratura in un’occasione di dialogo tra popoli e nazioni.
Ventuno i Paesi che, da domani, mercoledì 25 marzo, saranno rappresentati dai loro ventinove scrittori più illustri, voci narranti di seminari e tavole rotonde ospitate dalle istituzioni cittadine, con il supporto tra gli altri dell’Università Ca’ Foscari, di Fondazione Venezia, Comune e Fondazione Musei Civici.

Si comincia alle 17.30 al Teatro Goldoni con la proiezione del documentario Venice: Themes and Variations girato da Ivory nel 1957 e presentato come tesi di laurea all’University of Southern California, dove il regista studiò cinema e televisione e cominciò la sua scalata al successo.
Autore di alcune pietre miliari della cinematografia, tra cui il pluripremiato Casa Howarddel 1992, Ivory apre la rassegna con un lavoro dedicato a Venezia, intesa come un crocevia di incontri tra le arti, anticipando lo spirito della rassegna.

Giovedì 26, l’attenzione si sposta sull’Auditorium Santa Margherita con l’intervento dello scrittore russo Vladislav Otrošenko e, a seguire, con la prima delle due sessioni di Incroci di poesia contemporanea, a cura di Marco Fazzini, dedicate a poeti e traduttori emergenti nel panorama mondiale.
Si prosegue con la sezione riservata ai gialli, insieme al berlinese Sascha Arango e a Roberto Costantini. Dalle 18.30 il Teatrino di Palazzo Grassi ospiterà Agata Tuszyńska, Francesco Cataluccio e David Foenkinos, in conversazione sul tema del ricordo e della memoria.

La giornata di venerdì 27 marzo si dividerà tra l’Auditorium e il Multisala Giorgione, dove, dalle 18, andrà in scena la sessione speciale dedicata a Daniele Del Giudice, intitolata Venezia città dei lettori, con Mathieu Amalric, Roberto Ferrucci, Tiziano Scarpa.
L’ultimo giorno di festival si terrà alla Fondazione Querini Stampalia insieme all’Iran di Mahsa Mohebali, al Brasile di Tatiana Salem Levy e all’Inghilterra del cartografo Jerry Brotton, mentre l’appuntamento finale sarà all’Auditorium, in compagnia di Patrick Deville, Tommy Wieringa, Andrea Bajani e il romanziere e regista Hanif Kureishi.