Sting mette alla prova il suo “cervello da musicista”

28 Agosto 2016


Sting si è sottoposto recentemente a un esperimento sulle relazioni tra cervello e musica, condotto dal neurologo Daniel Levitin, professore della McGill University di Montreal. L’ex cantante dei Police aveva appena finto di leggere il suo saggio This Is Your Brain In Music e, trovandosi nella città canadese per un concerto, non ci ha pensato due volte: si è proposto come “cavia” al gruppo di neuroscienziati capitanati da Levitin e dal neuro-scienziato Scott Grafton, della University of California.

Il team ha così scansionato la sua attività cerebrale – attraverso la macchina della risonanza magnetica funzionale – per uno studio su come reagisce il cervello di un professionista all’ascolto di musica. Ne sono emersi risultati sorprendenti come, ad esempio, la sua capacità di ‘immaginare’ il suono dato, o di riconoscere connessioni fra brani totalmente diversi all’orecchio di un profano.
Questo tipo di esperimenti – ha commentato Levitin –“può aiutare a comprendere come il cervello di un musicista professionista ‘pensa’ la propria arte, come un atleta i propri movimenti, o come un pittore intende il colore e le forme”.