Ritorno nel Duomo di Firenze per Arnolfo di Cambio e Tino di Camaino

19 Dicembre 2016

apostolo arnolfo di cambio museo opera del duomo di firenze

Risalgono agli inizi del Trecento, i tre capolavori che vanno finalmente a unirsi al complesso di opere già raccolte nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze.
Dopo una lunga permanenza nella collezione Torrigiani, un lavoro di Arnolfo di Cambio – originariamente ideato per la facciata del Duomo – e due opere di Tino di Camaino, destinate alla controfacciata, si affiancano alle sculture e agli altri manufatti che ricostruiscono la vicenda storica-artistica della Cattedrale fiorentina.

L’Apostolo di Arnolfo di Cambio e i due angeli reggidrappo di Tino di Camaino erano ricomparsi nel corso dell’ultima edizione della Biennale d’Antiquariato di Firenze; il Museo li ha acquisiti grazie alla mediazione della Galleria Mehringer Benappi.
In particolare, la scultura arnolfiana, “tra le massime espressioni del nuovo interesse umano mutuato dalla spiritualità francescana e sviluppato anche nella pittura di Giotto”, dopo un complesso passato ha trovato ora la sua definitiva e più opportuna collocazione. È stata infatti reintegrata, nella giusta posizione, nella ricostruzione a dimensione naturale della facciata medievale della Cattedrale, visibile nella Sala del Paradiso del Museo del Duomo.